Proteste in Spagna dopo alluvione a Valencia
Decine di migliaia manifestano contro gestione emergenza
Dolore e rabbia in Spagna undici giorni dopo la devastante alluvione che ha colpito l’area di Valencia. Decine di migliaia di persone hanno marciato a Valencia sabato sera per esprimere la loro indignazione riguardo alla gestione dell’allerta inondazioni da parte delle autorità.
Già durante la visita del re Felipe VI e della regina Letizia, del premier Pedro Sanchez e del governatore Carlos Mazòn a Paiporta, uno dei comuni gravemente colpiti dalla catastrofe, si erano verificate proteste e contestazioni. Tuttavia, quanto accaduto sabato ha assunto proporzioni ben più ampie. Le strade erano gremiti di decine di migliaia di persone, con Mazòn nel mirino e la richiesta unanime di dimissioni.
Mentre la folla avanzava, si udivano cori come “Mazon dimettiti, esci dal nascondiglio” o “Si sono sporcati le mani di sangue, non di fango”. Prima dell’inizio della marcia, le portavoce delle associazioni che hanno promosso la protesta hanno denunciato le negligenze del governo della comunità Valenziana, sia per i ritardi nell’allertare la popolazione sia per la gestione caotica dell’emergenza.
“Hanno dimostrato di essere incompetenti. Non meritano di dirigere le vite dei valenziani”, è stato l’accorato appello. A margine della protesta, sono state posizionate decine di paia di scarpe sporche di fango davanti alla sede del governo della Regione. Tra i manifestanti, intere famiglie, persone di tutte le età e numerosi volontari che hanno contribuito alla pulizia dei municipi colpiti dal fango e dai detriti.
Momenti di tensione si sono verificati quando alcuni gruppi di manifestanti hanno lanciato petardi contro la sede del Comune. Il consistente dispiegamento di forze dell’ordine ha disperso un gruppo che aveva preso di mira l’amministrazione lanciando arance e palle di fango. Quattro manifestanti sono stati arrestati e 31 agenti di polizia sono rimasti feriti.
La protesta è avvenuta mentre il bilancio delle vittime confermate è di 220 (di cui 212 nella regione di Valencia), ma vi sono ancora decine di dispersi e le ricerche sono in corso. Altre manifestazioni si sono tenute contemporaneamente a Madrid, Alicante e Gandia.
