Il discorso enigmatico del ministro della Cultura
Citazioni filosofiche e ironia: il programma di Alessandro Giuli

Il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha presentato il programma del suo ministero durante un’audizione alle commissioni Cultura di Camera e Senato, nella Sala del Mappamondo alla Camera. Tuttavia, molti presenti hanno avuto difficoltà a comprendere il discorso del ministro, caratterizzato da citazioni filosofiche e letterarie.
Giuli ha iniziato il suo intervento con una parafrasi di Hegel, sottolineando l’importanza di considerare il tempo attuale e le sue implicazioni sulla cultura nazionale. Ha poi continuato con un discorso ermetico sulla quarta rivoluzione epocale e i rischi legati alla tecnologizzazione e alla visione apocalittica del futuro.
Interrogandosi se siamo entrati nell’epoca delle “passioni tristi”, Giuli ha ribadito l’importanza di valorizzare l’uomo e la sua centralità nella cultura, sottolineando la necessità di integrare le culture scientifiche e umanistiche. Ha citato illustri personaggi della cultura italiana, evidenziando l’importanza di una visione circolare e integrata del pensiero e della vita.
Pur affrontando temi più concreti come le periferie e le biblioteche, le parole di Giuli hanno suscitato ironia tra le opposizioni. Il deputato 5 stelle Gaetano Amato ha ironizzato sul discorso del ministro, paragonandolo alla celebre “supercazzola” del film del 1975, evidenziando la difficoltà di comprensione dell’audizione.