Saturday, June 7, 2025
Politica

Elezione del giudice della Corte Costituzionale: polemiche e assenze

Le dinamiche e le tensioni dietro il mancato voto per il candidato Marini

Elezione del giudice della Corte Costituzionale: polemiche e assenze

L’elezione del giudice della Corte Costituzionale ha visto l’ottava fumata nera, con le due camere riunite in seduta comune che non sono riuscite a eleggere nessun candidato. La votazione richiedeva una maggioranza dei tre quinti dei componenti, pari a 363 parlamentari. Le opposizioni sono state compatte nell’astenersi, mentre la maggioranza ha votato scheda bianca per non compromettere il nome del candidato Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico della presidenza del Consiglio. Quest’ultimo era il prescelto da Giorgia Meloni per un’elezione a sorpresa, ma il supporto sperato da parte di qualche “cane sciolto” nelle minoranze non è arrivato. Le schede bianche sono state 323, a cui si sono aggiunti dieci voti nulli e nove voti dispersi.

Ventotto assenti tra le fila della maggioranza hanno caratterizzato la votazione, con polemiche su presunte “talpe” nella chat dei parlamentari di Fratelli d’Italia e la premier che ha minacciato le dimissioni. Le defezioni sono state 12 della Lega, 8 di Fratelli d’Italia, 6 di Forza Italia e 2 di Noi Moderati. Questo alto numero di assenti riflette una situazione non serena all’interno dei partiti di governo, alle prese con reciproche rivendicazioni sulla legge di bilancio, che prevede sacrifici e tagli ai vari ministeri.

L’elezione del giudice della Corte Costituzionale è cruciale in questo momento, poiché potrebbe influenzare le decisioni della Consulta su referendum importanti per le minoranze, come quelli sull’Autonomia differenziata e la cittadinanza. Le opposizioni chiedono un tavolo di confronto con la premier per trovare un nome condiviso e di garanzia per tutti. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana sottolinea l’importanza del dialogo tra maggioranza e opposizioni, evidenziando il conflitto di interesse che le opposizioni vedono nel candidato Marini.

Le opposizioni sospettano che il Partito Democratico possa aver dato i voti necessari per eleggere Marini, mentre Ivan Scalfarotto di Italia Viva critica il possibile conflitto di interesse del candidato. Elly Schlein del PD e Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle si dichiarano soddisfatti per aver fermato il “blitz” della maggioranza, aprendo la porta al dialogo. Fratelli d’Italia difende Marini, sottolineando che anche sotto Draghi fu nominato un consigliere giuridico alla Consulta, senza problemi di conflitto di interessi.

Riccardo Magi, leader di +Europa, su X
Riccardo Magi, leader di +Europa, su X
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Ivan Scalfarotto (LaPresse)
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Giovanni Donzelli (LaPresse)