Nuovo Decreto Flussi: Cambiamenti e Misure per l’Immigrazione in Italia
Analisi delle principali modifiche e impatti sul sistema migratorio
Dopo un primo rinvio per approfondimenti tecnici, il Consiglio dei ministri ha finalmente approvato il nuovo decreto flussi, composto da 17 articoli che apportano modifiche significative alle regole riguardanti l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, la tutela delle vittime di caporalato e la gestione dei flussi migratori e della protezione internazionale.
Una delle misure più dibattute è l’obbligo imposto ai migranti di mostrare alle autorità i propri telefoni cellulari. Questa procedura ha come unico obiettivo l’identificazione del migrante o almeno la conoscenza della sua provenienza geografica, come spiegato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, durante una conferenza stampa. È importante sottolineare che l’accesso ai dati dei telefoni sarà limitato esclusivamente all’identificazione o alla provenienza, con divieto di accedere alla corrispondenza o ad altre forme di comunicazione, come stabilito dalla nuova normativa. Inoltre, è prevista la presenza di un mediatore culturale durante l’ispezione e la redazione di un verbale, che deve essere autorizzata dall’autorità giudiziaria.
Il decreto conferma la regolarizzazione di 452.000 immigrati nel triennio 2023-2025, senza modifiche al numero di arrivi previsti. Tuttavia, cambiano le regole per i “click day”, che saranno suddivisi per tipologia di lavoratori e prevedono modifiche nel sistema di compilazione delle domande per rispondere ai reali fabbisogni di manodopera nei diversi settori.
Una richiesta avanzata da Confindustria è stata accolta, riguardante la revisione del sistema di presentazione delle domande, in particolare eliminando il meccanismo dei “click day” che è stato fortemente criticato. Questa modalità è stata definita come una lotteria priva di merito e non in linea con le esigenze del Paese e delle aziende. Il decreto introduce limiti sul numero di domande per datore di lavoro per contrastare le infiltrazioni delle mafie e prevede che il contratto di soggiorno debba essere sottoscritto entro otto giorni dall’ingresso del lavoratore in Italia, al fine di contrastare il caporalato.
Una delle novità più rilevanti riguarda la sospensione dei nuovi visti di lavoro per i cittadini di Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, al fine di condurre verifiche più approfondite in Italia. Inoltre, sono previste nuove misure per le vittime di sfruttamento lavorativo, che potranno ottenere un permesso di soggiorno esteso anche ai membri della loro famiglia.
Il decreto introduce anche misure punitive per contrastare l’immigrazione illegale, facilitando il trattenimento dei richiedenti asilo nei Centri di permanenza temporanea e introducendo restrizioni per le organizzazioni non governative impegnate nel soccorso in mare. Queste misure sono presentate come strumenti di contrasto all’immigrazione illegale e prevedono sanzioni severe in caso di violazione.

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