Il decreto flussi migratori: aggiornamenti e polemiche
Approfondimenti sulle modifiche proposte e le reazioni del governo e delle aziende
Il disegno di legge che riguarda i flussi migratori, noto come decreto flussi, è stato rimandato al prossimo Consiglio dei ministri per ulteriori approfondimenti. Questa decisione è stata presa in considerazione della delicatezza della materia, poiché l’immigrazione rappresenta un punto cardine nei programmi dei partiti che sostengono il governo Meloni.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha confermato che ci sono ancora alcuni punti da chiarire riguardo al testo, composto da 17 articoli. Mantovano ha sottolineato che si rendono necessari affinamenti e precisazioni, che verranno apportati in occasione del prossimo Consiglio dei ministri.
Secondo le informazioni attuali, non sono previste modifiche al numero di arrivi stabilito nel precedente decreto, che già rappresentava una cifra relativamente bassa rispetto al reale fabbisogno di 833 mila unità. La bozza attuale prevede un aumento dei “click day” e un cambiamento nel sistema di precompilazione delle domande, al fine di soddisfare i reali bisogni di manodopera nei diversi settori.
Una delle richieste avanzate da Confindustria riguardava la revisione del sistema di presentazione delle domande, criticando il meccanismo dei “click day” come una lotteria priva di merito e non in linea con le esigenze del Paese e delle aziende.
Per contrastare le infiltrazioni delle mafie nella gestione delle domande, il nuovo decreto prevede un limite massimo di tre domande per datore di lavoro per l’anno 2025. Questa misura mira a impedire abusi e sfruttamenti, con l’obbligo per il datore di lavoro di sottoscrivere il contratto di soggiorno entro otto giorni dall’arrivo del lavoratore in Italia.
Al fine di proteggere i lavoratori vittime di sfruttamento, il governo ha introdotto misure straordinarie che prevedono un permesso di soggiorno esteso a sei mesi, rinnovabile annualmente, per coloro che si trovano in situazioni di violenza, abuso o sfruttamento lavorativo.
Il nuovo decreto flussi includerà anche misure punitive per contrastare l’immigrazione illegale, facilitando il trattenimento dei richiedenti asilo nei Centri di permanenza temporanea e introducendo restrizioni per le organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei migranti in mare.
Una delle norme anti-ONG prevede limitazioni per gli aeromobili utilizzati per le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, imponendo obblighi di comunicazione immediata in caso di emergenza in mare e sanzioni per violazioni. Queste misure sono state proposte per contrastare il presunto coinvolgimento delle ONG nel traffico di esseri umani, una questione su cui diversi esponenti politici hanno espresso preoccupazione.
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