Notizie

Crisi politica in Francia: il blocco democratico e le sfide di Macron

Proteste, critiche e incertezza: il futuro del governo transalpino in bilico

Crisi politica in Francia: il blocco democratico e le sfide di Macron

Dopo quasi due mesi dalle elezioni legislative anticipate, la Francia si trova ancora senza un nuovo governo. Il blocco democratico anti Marine Le Pen e lo spirito olimpico di Parigi sono ormai lontani ricordi, mentre il presidente Emmanuel Macron si appella allo spirito della Costituzione. Secondo lui, Lucie Castets, 37enne candidata ufficiale del Nuovo fronte popolare (Nfp), la coalizione di centrosinistra vincitrice alle elezioni, non soddisfa i requisiti per guidare l’esecutivo transalpino. Questo rifiuto ha scatenato le proteste dell’Nfp e le critiche di costituzionalisti e politologi.

La situazione politica è stata definita “senza precedenti e pericolosa” da Le Monde, che ha sottolineato l’importanza di approvare una legge di bilancio cruciale per il futuro del Paese nelle prossime settimane.

Per comprendere la situazione attuale, è necessario fare un passo indietro: dopo due anni di governi di minoranza e la vittoria del Rassemblement national (Rn) di Le Pen alle elezioni europee, Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale e indetto nuove elezioni. Per contrastare l’avanzata dell’Rn, i liberali del “campo Macron” hanno stretto un patto con l’Nfp, che includeva anche il partito di sinistra di Jean-Luc Melenchon, la France insoumis. Questo “blocco democratico” ha portato alla vittoria dell’alleanza di centrosinistra con 193 seggi, mentre la coalizione di Macron si è fermata a 166 parlamentari e il Rn a 126. Nonostante la somma dei seggi degli alleati di Macron e dell’Nfp superi ampiamente la maggioranza, la politica non si riduce solo alla matematica, soprattutto in un contesto politico francese sempre più frammentato e instabile.

Secondo la prassi, spetta all’Nfp, vincitrice delle elezioni, designare il nuovo primo ministro e formare un governo. Tuttavia, i negoziati sono stati complicati sin dall’inizio: la presenza di Melenchon, considerato troppo estremista dai liberali e da una parte dell’Nfp, ha reso difficile la formazione di un esecutivo stabile. Nonostante le critiche passate di Castets a Macron e le sue proposte di revisione delle riforme, il suo nome ha trovato consenso tra i liberali. Anche l’appoggio esterno di Melenchon alla candidatura di Castets ha sorpreso molti.

Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata quando Macron ha respinto categoricamente l’ipotesi di un governo guidato da Castets, sostenendo che un esecutivo basato solo sul programma della coalizione di centrosinistra sarebbe immediatamente sfiduciato dagli altri gruppi parlamentari. Questo ha scatenato le proteste del centrosinistra, con Melenchon che ha definito la mossa di Macron un “colpo di Stato antidemocratico”. Anche l’ex presidente François Hollande ha criticato Macron, sottolineando che la decisione spetta all’Assemblea nazionale.

Nonostante le critiche, Macron ha annunciato nuove consultazioni escludendo Melenchon, Le Pen e Eric Ciotti. Mentre i partiti dell’Nfp hanno annunciato il boicottaggio delle consultazioni, alcune crepe sono emerse nel Partito socialista, con alcuni esponenti che chiedono di riprendere i negoziati con Macron. Il presidente sembra puntare a accentuare le divisioni tra i suoi avversari, prolungando la vita del governo attuale di Gabriel Attal.

La situazione politica in Francia è delicata non solo sul fronte politico, ma anche economico. La crescita è stagnante, il rating è stato declassato e la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione sui conti pubblici. Macron, considerato un punto di riferimento a Bruxelles, potrebbe vedere la sua influenza ridotta con un governo instabile a Parigi.

Lucie Castets, La Presse
Lucie Castets, La Presse

Links:

Staff
  • PublishedAugust 28, 2024