Turismo in Italia: Profitti e Stagnazione Salariale
Analisi critica sull'impatto economico del turismo nel Paese
Il turismo, definito da alcuni come il petrolio della nostra Nazione, ha registrato un buon afflusso di turisti durante il Ponte dell’Immacolata, come sottolineato dalla ministra del turismo Santanchè. Tuttavia, è importante analizzare più approfonditamente la situazione. L’economista Riccardo Trezzi ha recentemente pubblicato una serie di grafici su Twitter per smontare la narrazione positiva.
Il turismo rappresenta una fetta significativa del Pil italiano, oscillando tra il 6 e il 13 percento, se si includono anche i trasporti e la ristorazione. Tuttavia, gran parte di questi introiti non viene redistribuita ai lavoratori del settore, molti dei quali sono costretti a lavorare in nero o con retribuzioni non dichiarate.
Analizzando i dati Istat, si nota che i salari nel settore turistico sono fermi da anni, mentre l’inflazione erode il potere di acquisto dei lavoratori. Questa situazione si riflette anche nei prezzi degli hotel, aumentati del 60% dal 2012, generando maggiori profitti per gli imprenditori a discapito dei dipendenti.
Anche il recente rinnovo del contratto nazionale del turismo prevede un modesto aumento delle retribuzioni entro il 2027, inferiore all’inflazione. Questo fenomeno non è un caso isolato, ma un problema specifico dell’Italia, come dimostrano i confronti con Stati Uniti e Francia.
Se confrontiamo i salari dei lavoratori del turismo in Italia con quelli negli Stati Uniti, la differenza diventa imbarazzante, soprattutto considerando i salari reali. Anche rispetto alla Francia, i lavoratori italiani del settore turistico si trovano in una situazione di stallo salariale.
È evidente che negli anni sono stati principalmente i profitti degli imprenditori del settore a crescere, a discapito dei salari dei dipendenti. Le ricadute del turismo sull’economia nazionale sono state inferiori rispetto ad altre nazioni con dinamiche salariali più favorevoli. Pertanto, parlare di turismo come il “petrolio” del Paese potrebbe essere fuorviante.