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Il declino demografico in Italia: proiezioni e implicazioni

Uno sguardo al futuro demografico del Paese e alle sue conseguenze

Il declino demografico in Italia: proiezioni e implicazioni

Secondo le previsioni dell’Istat, l’Italia si troverà ad affrontare un futuro sempre più desolante, con una popolazione invecchiata e una diminuzione del numero di figli. Entro il 2050, si prevede che il Paese avrà oltre quattro milioni di abitanti in meno, portando il rapporto tra individui in età lavorativa e non lavorativa a un livello di parità. L’età media della popolazione italiana raggiungerà i 51,5 anni entro il 2050, con un processo di invecchiamento più rapido nel Mezzogiorno.

La tendenza allo spopolamento in Italia è evidente, con una perdita di circa un milione e 350 mila residenti tra il 2014 e il 2023. Secondo le proiezioni dell’Istat, si prevede un ulteriore calo di 439 mila individui entro il 2030 e una diminuzione più accentuata nel medio termine, con una popolazione che potrebbe scendere da 58,6 milioni a 54,8 milioni tra il 2030 e il 2050.

Le stime indicano che nel 2050 la popolazione italiana potrebbe variare tra 52,7 e 57 milioni, mentre nel 2080 potrebbe scendere a 46,1 milioni. Queste previsioni, se confermate, avranno profonde implicazioni non solo demografiche ma anche sociali ed economiche.

Il fenomeno dello spopolamento coinvolge tutto il territorio italiano, con una maggiore incidenza nel Mezzogiorno. Nel Nord si prevede un lieve aumento della popolazione, mentre nel Centro e soprattutto nel Mezzogiorno si prospetta un calo significativo di residenti. Nel lungo periodo, il Nord potrebbe ridursi di 2,6 milioni di abitanti entro il 2080, mentre nel Mezzogiorno si potrebbe registrare una diminuzione di 7,9 milioni di abitanti.

Le famiglie in Italia saranno sempre più piccole e frammentate, con un aumento previsto di circa 930 mila famiglie entro il 2043. Tuttavia, il numero medio di componenti per famiglia diminuirà, passando da 2,25 nel 2023 a 2,08 nel 2043. Le famiglie senza nuclei aumenteranno del 16%, rappresentando il 42,9% delle famiglie totali nel 2043, mentre le famiglie con almeno un nucleo diminuiranno del 4%.

L’aumento della speranza di vita e dell’instabilità coniugale contribuiranno a un aumento delle persone che vivono sole, con un incremento previsto del 15% nel complesso delle famiglie. Le persone sole, soprattutto quelle con più di 65 anni, costituiranno una percentuale significativa delle famiglie unipersonali, con un aumento previsto del 40% entro il 2043.

Staff
  • PublishedJuly 25, 2024