Arresto di Paul Watson in Groenlandia: Battaglia contro la caccia alle balene
Attivista ambientalista arrestato per mandato giapponese, difesa degli oceani in pericolo
Paul Watson, noto attivista ambientalista, è stato arrestato in Groenlandia in seguito a un mandato d’arresto internazionale emesso dal Giappone. La sua fama internazionale deriva dalle sue battaglie contro la caccia alle balene. Le autorità groenlandesi hanno reso nota la cattura dell’attivista il 21 luglio, in ottemperanza a una decisione giapponese. Watson è stato intercettato dalla polizia mentre la sua nave, la John-Paul-DeJoria, faceva rifornimento a Nuuk, la capitale groenlandese.
Il suo obiettivo era quello di intercettare la nuova nave baleniera giapponese, la Kangei Maru, recentemente costruita e inviata nel Pacifico settentrionale. Queste informazioni sono state diffuse dalla Fondazione del Capitano Paul Watson (Cpwf). Questo non è il primo arresto per l’attivista, che nel 2012 è stato incarcerato in Germania per un mandato d’arresto emesso dal Costa Rica per un incidente avvenuto dieci anni prima.
La Groenlandia, territorio autonomo del Regno di Danimarca, è stata teatro dell’arresto di Watson. L’attivista è stato ammanettato sul ponte della nave e successivamente trasferito in un furgone della polizia. Sarà presentato davanti a un tribunale per decidere sulla sua detenzione e su una possibile estradizione in Giappone.
Paul Watson, ex membro fondatore di Greenpeace, è stato espulso dall’organizzazione nel 1977 a causa di divergenze operative. Questo ha portato alla creazione della Sea Shepherd Conservation Society, organizzazione che si batte per la difesa degli oceani e delle specie marine. Una delle tattiche di Watson è stata quella di confrontarsi direttamente con le navi baleniere in mare, suscitando numerose polemiche.
Secondo la Cpwf, l’arresto di Watson è avvenuto sulla base di un avviso rosso dell’Interpol per azioni compiute in Antartide molti anni prima. L’avviso, precedentemente rimosso dai registri, è riemerso per facilitare l’arresto dell’attivista.
Il Giappone difende la caccia alle balene come una questione di sicurezza alimentare, nonostante il consumo di carne di balena sia drasticamente diminuito negli ultimi decenni. Nel 2019, il governo giapponese ha abbandonato la Commissione baleniera internazionale per riprendere la pesca alle balene a fini commerciali nel proprio spazio marittimo. Secondo la Cpwf, il Giappone ha intenzione di riprendere la caccia alle balene d’altura nell’Oceano Antartico e nel Pacifico settentrionale entro il 2025, progetto che potrebbe essere collegato all’arresto di Watson e al varo della nuova nave baleniera Kangei Maru.
La Kangei Maru è dotata di 40 container freezer, ciascuno in grado di conservare 15 tonnellate di carne di balena, evidenziando le ambizioni del Giappone nel settore della caccia alle balene.
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