Scandalo corruzione a Venezia: coinvolto ex assessore e sindaco
Indagini su reati di corruzione e riciclaggio nel Comune
Renato Boraso, ex assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, ha comunicato ufficialmente la sua decisione tramite il suo legale, trovandosi attualmente in carcere a causa del suo coinvolgimento in un’indagine della guardia di finanza. L’indagine riguarda reati di corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione per operazioni inesistenti, in concorso con altri soggetti, tra cui l’imprenditore edile Fabrizio Ormenese. Complessivamente, gli indagati sono 18, tra cui il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il direttore generale dell’azienda dei trasporti comunale Actv, Giovanni Seno, e il responsabile del settore appalti, Fabio Cacco.
L’indagine ha preso avvio da un esposto del 2021 e si è concentrata su presunte irregolarità nelle gare d’appalto, con l’accusa di favoritismo verso alcuni privati. Boraso, ex esponente di Forza Italia passato alla lista Brugnaro, è accusato dalla Procura di Venezia di 11 episodi di corruzione, concussione e autoriciclaggio, avvenuti tra il 2015 e oggi. Tra questi episodi, la vendita sottocosto di Palazzo Papadopoli, che coinvolge anche il sindaco Brugnaro e il suo capo di gabinetto Morris Ceron. Secondo l’accusa, Boraso avrebbe ricevuto 73.200 euro da emissari del magnate di Singapore Chiat Kwong Ching, attraverso fatture per consulenze inesistenti emesse alla sua società Stella Consulting nel 2017 e 2018, somme poi dirottate verso altre due sue aziende. Il gip ha dichiarato che Boraso ha sfruttato la sua carica pubblica a fini privati, definendolo un mercante della propria funzione pubblica. In un’intercettazione, il sindaco lo avverte di fare attenzione e controllarsi.
Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha sottolineato che attraverso Boraso la gestione della pubblica amministrazione è stata influenzata da interessi privati in cambio di denaro. Boraso, noto come “mister preferenze”, è stato un giovane talento della destra, vincendo la sua prima elezione a Favaro Veneto a soli 23 anni, quartiere veneziano dove attualmente risiede.
Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, è indagato per presunte ipotesi corruttive legate alla vendita mai avvenuta dell’area dei Pili, 41 ettari di laguna di sua proprietà. Il sindaco ha annunciato la sua partecipazione al prossimo Consiglio comunale previsto per il 9 settembre dopo la pausa estiva. Il suo avvocato, Alessandro Rampinelli, ha espresso perplessità riguardo all’accusa di corruzione, sottolineando che non sono state effettuate perquisizioni o sequestri e che hanno ricevuto solo un avviso di garanzia di una pagina e mezza. Il sindaco si dichiara esterrefatto di fronte alle accuse e non comprende il motivo di tali sospetti.