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Falsificazione dati emissioni CO2 e inquinamento a Taranto

Indagine su presunta truffa e associazione a delinquere

Falsificazione dati emissioni CO2 e inquinamento a Taranto

Un’inchiesta sempre più ampia coinvolge la presunta falsificazione dei dati sulle emissioni di CO2 nello stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Al centro di questa indagine ci sono l’ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, e altre 8 persone che facevano parte della gestione precedente all’amministrazione straordinaria. Secondo i pubblici ministeri, la gestione guidata da Morselli avrebbe fornito informazioni non veritiere sulle emissioni della più grande acciaieria d’Europa al fine di ottenere benefici nell’assegnazione delle quote di emissione gratuite. Il reato contestato è la truffa ai danni dello Stato, a cui si aggiunge l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento.

La procura, guidata da Eugenia Pontassuglia, sostiene che gli ex vertici di Acciaierie d’Italia avrebbero trascurato la manutenzione delle tubazioni della rete di distribuzione del gas-coke nei reparti Cokeria e Sottoprodotti dell’ex Ilva. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la mancanza di manutenzione avrebbe causato un significativo deterioramento della qualità dell’aria a Taranto, con concentrazioni misurabili di benzene registrate dalle centraline di monitoraggio dell’aria. Inoltre, non sarebbero stati mantenuti efficienti gli impianti di pressurizzazione e filtrazione dell’aria, esponendo i lavoratori a elevate concentrazioni di sostanze cancerogene, mutagene e teratogene.

La situazione continua a destare preoccupazione, tanto che Bruxelles ha deferito l’Italia alla Corte UE. Tra gli indagati, oltre a Morselli, figurano il suo segretario Carlo Kruger, i dirigenti di AdI Francesco Alterio, Adolfo Buffo e Paolo Fietta, gli ex direttori dello stabilimento Vincenzo Dimastromatteo e Alessandro Labile, Antonio Mura, procuratore di AdI con funzioni di Direttore Finanze Tesoreria e Dogane, e il dipendente Felice Sassi.

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