Economia

Nuove norme abitative: micro-appartamenti e semplificazioni per sottotetti

Riduzione requisiti di metratura e altezza, tolleranza tra progetto e realizzazione, cambio destinazione d'uso

Nuove norme abitative: micro-appartamenti e semplificazioni per sottotetti

I micro-appartamenti, regolari a partire da 20 metri quadri, saranno una soluzione abitativa più accessibile e si prevede un aumento delle possibilità di trasformare i sottotetti in spazi abitabili. Inoltre, la legge di conversione del decreto Salva casa prevede un ampliamento dei margini di tollerabilità, ossia delle differenze tra le misure progettate e quelle effettivamente realizzate.

Partendo dalle mini-case, durante la seduta di lunedì sera la commissione Ambiente alla Camera ha approvato una norma che riduce i requisiti di metratura e altezza per ottenere l’abitabilità di un immobile. Attualmente, per essere considerato abitabile, un monolocale deve avere un’altezza minima dei soffitti di 2,70 metri e una superficie netta di almeno 28 metri quadri, esclusi box e balconi, che salgono a 38 nel caso di un bilocale. La violazione di questi requisiti costituisce un illecito amministrativo, anche se molte inserzioni sui siti di compravendita immobiliare dimostrano che non tutti rispettano tali regole.

La misura approvata dalla maggioranza, ora in attesa del vaglio del Senato, riduce l’altezza minima interna da 2,70 a 2,40 metri e la superficie minima per i monolocali a 20 metri quadri per una persona e a 28 metri quadri per due persone. Matteo Salvini ha commentato questa decisione come una vittoria della Lega, sottolineando che supera una legge in vigore dal lontano 1975 e rende finalmente abitabili molte proprietà, consentendo anche a quelle con 2,40 metri di altezza e una superficie di 28 metri quadri per due persone e di 20 metri quadri per una persona di essere considerate abitabili.

Secondo il ministro delle Infrastrutture, le nuove norme mettono sul mercato numerosi appartamenti, rispondendo alle esigenze di studenti e lavoratori, soprattutto nelle grandi città, e contribuendo alla riduzione del consumo di suolo.

Un’altra novità introdotta dalla Lega è la semplificazione della procedura per rendere abitabili i sottotetti, consentendo il recupero di spazi abitativi senza dover rispettare necessariamente le distanze minime tra gli edifici e dai confini, a condizione che siano rispettati i limiti di distanza vigenti all’epoca della costruzione dell’edificio e che non siano apportate modifiche alla forma e alla superficie dell’area del sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali.

La legge di conversione prevede anche un aumento al 6% della tolleranza tra il progetto e la realizzazione effettiva per le abitazioni fino a 60 metri quadri. Questo significa che gli immobili saranno considerati regolari se hanno una superficie fino a circa 3,5 metri quadri in più rispetto a quanto stabilito dal titolo abitativo. Per gli immobili con superficie superiore ai 500 metri quadrati, la tolleranza è del 2%, mentre varia tra il 3% e il 4% per gli immobili con superficie compresa tra i 100 e i 500 metri quadrati.

Un’altra importante novità riguarda il cambio di destinazione d’uso degli immobili, che sarà sempre consentito all’interno della stessa categoria funzionale, nel rispetto delle normative di settore, con la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di stabilire condizioni specifiche. Inoltre, per gli immobili al primo piano, al piano terra o seminterrati, il passaggio alla destinazione residenziale sarà disciplinato dalla legislazione regionale.

Infine, un emendamento elimina l’obbligo di doppia conformità edilizia, semplificando il processo per ottenere una sanatoria edilizia. Questa misura ha suscitato polemiche, con il Pd che ha espresso dissenso. Inoltre, le difformità degli immobili diventano sanabili anche nelle zone con vincoli paesaggistici per interventi realizzati prima dell’11 maggio 2006.