Giovanni Toti resta agli arresti domiciliari: respinto l’appello al Riesame
Il governatore della Liguria sospeso per corruzione e reati vari
Resta agli arresti domiciliari Giovanni Toti, al centro della maxi inchiesta per corruzione che a maggio ha provocato un terremoto politico e giudiziario nella Regione Liguria. Il tribunale del Riesame di Genova, presieduto dal giudice Massimo Cusatti, ha respinto l’appello presentato da Stefano Savi, il legale del governatore ligure sospeso dal 7 maggio, quando è scattata la misura cautelare. Toti resterà quindi sottoposto alla misura cautelare nella sua residenza di Ameglia, provincia di La Spezia.
Nelle 33 pagine di ordinanza, i giudici motivano la decisione con il rischio che Toti reiteri il reato. Alcune settimane fa l’avvocato difensore aveva annunciato che in caso di bocciatura della richiesta avrebbe presentato ricorso in Cassazione. Il presidente della Regione Liguria, accusato di corruzione, voto di scambio e finanziamento illecito, ha sempre rifiutato di presentare le dimissioni. Durante l’interrogatorio dello scorso 23 giugno, ha dichiarato: “Tutti i finanziamenti che ho ricevuto sono tracciati, non mi sono mai messo in tasca niente, ho sempre agito per il bene pubblico.”
Dopo le elezioni europee, il governatore aveva già chiesto la revoca dei domiciliari o l’attenuazione della misura cautelare, ma il 14 giugno la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova, Paola Faggioni, ha respinto la richiesta. Tra le motivazioni, il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Da questo rifiuto la decisione di fare appello al tribunale del Riesame, anch’esso respinto.