Notizie

Tragedia e speranza: la rotta dei migranti nel Mediterraneo

Storie di dolore e resilienza tra le onde del mare nostrum

Tragedia e speranza: la rotta dei migranti nel Mediterraneo

Il mare nostrum ha nuovamente visto una tragedia legata alla rotta dei migranti. Durante la traversata dal Nordafrica verso le coste italiane, un neonato di circa 6 mesi ha perso la vita. Il suo corpo senza vita è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa insieme alla madre e a un fratellino provenienti dalla Guinea Conakry. Sono stati i militari della motovedetta Cp 324 della guardia costiera a trasbordarli dalla nave ong Humanity 1 e a condurli a terra.

La nave umanitaria ha soccorso circa 100 migranti in area Sar libica, provenienti da due imbarcazioni, una delle quali trasportava il corpo del neonato deceduto. Sul molo Favarolo è stata allestita una piccola bara per il bambino, la cui salma sarà trasferita alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.

Attualmente a bordo della Humanity 1 ci sono 185 sopravvissuti, alcuni dei quali in condizioni di estrema stanchezza e sofferenza a causa del mal di mare e delle ustioni da carburante. La nave chiede alle autorità italiane un porto più vicino rispetto a Livorno per lo sbarco dei soccorsi effettuati nel Mediterraneo.

La situazione si è fatta urgente, con la richiesta di un porto sicuro per lo sbarco dei migranti. La nave ha avvistato altre due imbarcazioni in difficoltà vicino a Lampedusa, soccorrendo altre 85 persone. La ripresa delle partenze e degli sbarchi è in corso, con il rischio di nuove tragedie lungo la rotta centrale del Mediterraneo.

Negli ultimi tempi, sono stati 117 i migranti giunti sull’isola, con sei sbarchi per un totale di 169 persone. Tra di essi, sette tunisini sono arrivati a Lampione su un gommone, inclusi un minore e 24 minori non accompagnati, trasferiti all’hotspot in contrada Imbriacola.

La triste realtà vede otto minori morti o dispersi dall’inizio del 2024, una cifra che potrebbe essere ancora più alta considerando le imbarcazioni scomparse senza lasciare traccia. Gli operatori umanitari sottolineano la necessità di proteggere tutte le vite, specialmente quelle dei bambini, che spesso sembrano contare meno di altre.

Emma Conti, operatrice di Mediterranean Hope, ha espresso con amarezza la difficoltà nel vedere la mancanza di attenzione verso i minori migranti a Lampedusa, nonostante le parole di tutela pronunciate. La realtà sul campo è spesso diversa, con storie strazianti che rimangono senza voce.

A Lampedusa, di recente è stato inaugurato un parco giochi dedicato a Maria, la prima bambina nata sull’isola dopo oltre cinquant’anni, simbolo di una realtà complessa e spesso dolorosa che coinvolge le vite dei migranti che cercano un futuro migliore attraversando il Mediterraneo.

Staff
  • PublishedMay 28, 2024