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Crisi delle vocazioni sacerdotali in Italia: numeri in calo e prospettive future

Il declino dei sacerdoti e seminaristi mette a rischio il futuro della Chiesa in Italia

Crisi delle vocazioni sacerdotali in Italia: numeri in calo e prospettive future

Il numero di preti e seminaristi in Italia sta registrando un calo netto e costante. Dai 38.000 del 1990, il numero dei sacerdoti è sceso nel 2020 a 31.800, contrazione pari al 16% in trent’anni. Gli effetti di questa decrescita si fanno particolarmente sentire nel centro-nord del Paese. Secondo stime della rivista teologica del seminario ambrosiano, nell’anno 2040 l’arcidiocesi di Milano potrebbe non avere sacerdoti con meno di 30 anni. Si prevede che i 1.694 preti milanesi attuali si ridurranno a un numero compreso tra 960 e 1.150 entro 16 anni. Già oggi numerose parrocchie si trovano senza un sacerdote.

I dati relativi alle vocazioni sacerdotali confermano questa tendenza al ribasso: se nel 2013 sono stati ordinati 436 nuovi preti, nel 2023 il numero è sceso a soli 323. L’annuario pontificio del 2024 ha pubblicato dati che confermano la crisi delle vocazioni che ha colpito l’Europa a partire dal 2008 e che sembra non arrestarsi. Nel biennio 2021-2022, il numero dei seminaristi in tutto il continente europeo è diminuito del 6%.

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I dati dall’Annuario Pontificio

Questo trend negativo si contrappone alla crescita del numero di cattolici battezzati a livello mondiale, che ha raggiunto i 1.390 milioni nel 2022, con un aumento dell’1,0% trainato soprattutto dall’Africa. È proprio da questo continente e dall’Asia che proviene la maggior parte dei nuovi seminaristi, compensando così il calo registrato negli altri continenti.