Politica

Polemiche e sciopero alla Rai: la difesa dell’informazione pubblica

Le ragioni, le controversie e le reazioni nel servizio radiotelevisivo

Polemiche e sciopero alla Rai: la difesa dell’informazione pubblica

La televisione pubblica è stata al centro di polemiche e attacchi durante la giornata di sciopero indetta dal sindacato Usigrai, che rappresenta circa il 70% dei giornalisti dell’azienda. Nonostante ciò, il Tg1 e il Tg2 sono andati regolarmente in onda, seppur con una copertura parziale, mentre il Tg3 delle 12 è stato ridotto a poco più di cinque minuti, saltando le edizioni regionali delle 14. RaiNews ha trasmesso servizi registrati prima dello sciopero.

L’intervento del sindacato Unirai, vicino al Governo Meloni e contrario allo sciopero definito “ideologico e politico”, ha permesso la parziale copertura del servizio. Durante le trasmissioni, sono state illustrate le ragioni dello sciopero, offrendo agli spettatori una panoramica delle motivazioni della protesta, insieme a una nota dell’azienda.

Usigrai ha dichiarato: “Per difendere l’autonomia e l’indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo dal controllo politico degli spazi informativi, continueremo a garantire ai telespettatori un’informazione equilibrata, affidabile e plurale, a favore dei cittadini a cui appartiene la Rai.” In risposta, viale Mazzini ha sottolineato l’impegno della Rai nel preservare i valori del pluralismo e della libertà d’espressione.

Il segretario di Usigrai, Daniele Macheda, insieme a Vittorio Di Trapani della Fnsi, ha spiegato le ragioni dello sciopero alla sala della stampa estera, affrontando il caso Scurati, le pressioni su Report e il tentativo di delegittimare lo sciopero da parte delle forze politiche e di Unirai. Macheda ha sottolineato la necessità di allontanare i partiti dalla Rai e ha invocato il Media Freedom Act come possibile aiuto per garantire l’indipendenza dei servizi pubblici.

Il sindacato dei cronisti Rai ha condannato il tentativo di boicottare la protesta, evidenziando le modalità insolite di trasmissione dei telegiornali. I direttori di Tg1 e Tg2 hanno deciso di mandare in onda edizioni con servizi e collegamenti insolitamente lunghi per contrastare lo sciopero, cancellando interi temi e notizie come cronaca ed economia, un gesto considerato un inganno ai cittadini per mascherare il fallimento del boicottaggio.