Politica

Elly Schlein firma il referendum contro il jobs act: divisioni nel PD

Reazioni contrastanti all'interno del Partito Democratico e appoggio di Giuseppe Conte

Elly Schlein firma il referendum contro il jobs act: divisioni nel PD

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha dichiarato che firmerà il referendum promosso dalla Cgil per abolire il jobs act renziano, sottolineando che questa decisione è in linea con la mozione che ha portato alla sua vittoria alle primarie dell’anno scorso. Le sue parole sono state pronunciate durante la festa dell’Unità di Vecchiazzano a Forlì, in occasione del banchetto organizzato dalla Cgil locale.

Le reazioni all’interno del Partito Democratico non si sono fatte attendere, con posizioni non univoche o entusiastiche. Marianna Madia, ex ministra dem, si è espressa contrariamente alla decisione di Schlein, sottolineando che non firmerà il referendum sul jobs act. Madia ha ribadito l’importanza di guardare al futuro e concentrarsi su proposte concrete per migliorare le condizioni dei lavoratori, come ad esempio la proposta sul salario minimo.

Piero De Luca, coordinatore dell’area Bonaccini del Pd, ha criticato duramente la posizione di Schlein, mentre Matteo Renzi ha preso le distanze dalla segretaria del PD, sottolineando la divergenza di visioni all’interno del partito.

Diversa è stata la posizione espressa da Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, che ha dichiarato di aver firmato i referendum contro il jobs act durante un incontro con i candidati per le elezioni amministrative di Bari. Conte ha sottolineato l’importanza di contrastare la precarizzazione del lavoro e ha evidenziato le azioni intraprese dal Movimento 5 Stelle quando era al governo per smantellare il jobs act.

I referendum promossi dalla Cgil mirano a smontare l’impianto teorico del jobs act attraverso quattro quesiti. Il primo riguarda la possibilità di reintegrare i lavoratori licenziati senza giusta causa, il secondo punta ad aumentare l’indennizzo per i licenziamenti, il terzo mira a limitare l’utilizzo dei contratti a termine e il quarto si concentra sulla responsabilità del committente negli appalti e sugli infortuni sul lavoro.