Isybank: il lancio controverso e i risultati finanziari di Intesa Sanpaolo
Il debutto di Isybank e le prospettive finanziarie del gruppo bancario
Isybank, la banca online del gruppo Intesa Sanpaolo, è stata ufficialmente lanciata nel giugno del 2023 con un consistente investimento in marketing. Attualmente conta 440mila clienti registrati, di cui 350mila provenienti dai clienti precedenti di Intesa trasferiti alla nuova piattaforma e 90mila nuovi clienti acquisiti dal lancio. Questi dati emergono dalle comunicazioni del gruppo guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina relativamente al primo trimestre del 2024, che si è chiuso con un utile netto consolidato di 2,3 miliardi di euro. Secondo le previsioni, Isybank dovrebbe raggiungere il milione di clienti entro il 2025.
La nuova banca digitale ha avuto un avvio controverso a causa delle polemiche scatenate dalla decisione di Intesa Sanpaolo di trasferire 2,4 milioni di conti correnti dai tradizionali sportelli alla nuova entità senza il consenso dei correntisti. Questa scelta è stata bloccata lo scorso novembre dall’Antitrust, che ha deciso di permettere ai clienti di scegliere consapevolmente se passare a Isybank o rimanere presso gli sportelli tradizionali. Attualmente, solo il 15% dei correntisti ha deciso di passare alla nuova banca, una percentuale non elevata ma mitigata dalla presenza di nuovi clienti.
A livello di gruppo, Intesa ha riportato ricavi da prestiti per un totale di 3,9 miliardi di euro, in lieve calo rispetto al quarto trimestre del 2024. Gli alti tassi d’interesse rappresentano ancora un ostacolo alla crescita dei prestiti, influenzando l’andamento di questa voce di ricavi. I ricavi derivanti dalle commissioni hanno registrato una crescita del 7,7% rispetto al quarto trimestre del 2023, raggiungendo i 2,27 miliardi di euro, riflesso di una maggiore attività dei clienti nei servizi di risparmio gestito, prodotti assicurativi e collocamento titoli.
Intesa ha confermato gli obiettivi di un utile netto di 8 miliardi di euro nel 2024 e la distribuzione agli azionisti di 7,3 miliardi di euro, sia sotto forma di dividendi che di riacquisto di azioni sul mercato.
