Economia

La corsa di Europa contro Starlink: il progetto Iris² in bilico

L'Unione europea sfida Elon Musk per la sovranità spaziale

La corsa di Europa contro Starlink: il progetto Iris² in bilico

La corsa dell’Europa per creare una costellazione di satelliti a bassa e media orbita terrestre per contrastare il dominio di Starlink di Elon Musk è ancora in salita. Il progetto Iris², voluto fortemente dal presidente francese Emmanuel Macron e supportato dalla Commissione Ue con un investimento di 3 miliardi di euro, doveva vedere la luce nel 2024. Tuttavia, la Germania ha sollevato dubbi sulle dimensioni dell’investimento pubblico e desidera un maggiore coinvolgimento delle imprese tedesche nel progetto.

Iris², acronimo di Infrastruttura per la resilienza, l’interconnessione e la sicurezza via satellite, rappresenta il tentativo dell’Unione europea di recuperare il terreno perso rispetto agli Stati Uniti, in particolare SpaceX e Starlink di Musk, nel settore dei satelliti a bassa e media orbita. Questi satelliti sono sempre più cruciali per varie applicazioni, tra cui la copertura internet in zone remote e difficilmente accessibili.

Nel 2021, l’Agenzia spaziale europea aveva lanciato l’allarme sul rapido sviluppo dei satelliti Starlink, mentre l’industria europea sembrava stagnare. Macron ha sottolineato nel 2022 che la competizione con la rete di Musk è una questione di sovranità, poiché la gestione dei satelliti non riguarda solo l’aspetto economico ma anche la sicurezza, inclusa la sorveglianza delle frontiere, le crisi umanitarie e la protezione delle infrastrutture chiave come le comunicazioni sicure per le ambasciate dell’Ue.

Il progetto Iris² si basa sulla partecipazione dei 27 Stati membri dell’Ue e del settore privato. Il consorzio SpaceRise, guidato da Airbus, con la partecipazione di Leonardo in rappresentanza dell’Italia, si occuperà dell’implementazione del progetto del valore complessivo di 6 miliardi di euro. Per garantire la partecipazione di altri Paesi Ue senza grandi aziende aerospaziali, è previsto che il 30% dei contratti superiori a 10 milioni di euro venga subappaltato a imprese più piccole.

Tuttavia, Berlino ha sollevato preoccupazioni sulla fattibilità del progetto, sostenendo che sia troppo costoso, che la distribuzione del lavoro non sia equa tra Francia e Germania e che i servizi previsti non siano sufficientemente avanzati per giustificare il costo. Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha espresso queste preoccupazioni, mettendo in discussione l’equilibrio del progetto tra i due paesi.

La gestione del progetto a Bruxelles, affidata al commissario Ue all’Industria Thierry Breton, è stata oggetto di critiche da parte della Germania. Breton aveva l’obiettivo di lanciare Iris² quest’anno e renderlo operativo entro il 2027, ma le resistenze di Berlino sembrano aver impantanato il piano presentato da SpaceRise ad inizio marzo. Il rischio di ulteriori ritardi diventa sempre più concreto, mettendo in discussione la sovranità europea sui satelliti.

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