Politica

Riforma delle politiche di coesione: nuove misure per il lavoro in Italia

Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri e le reazioni sindacali

Riforma delle politiche di coesione: nuove misure per il lavoro in Italia

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto legge che riforma le politiche di coesione, con particolare attenzione al tema del lavoro. Il pacchetto di misure presentato ammonta a oltre 5 miliardi di euro e mira a creare nuova occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha condiviso un video sui social in occasione del primo maggio, sottolineando l’importanza di queste iniziative.

Una delle principali misure previste è l’esonero totale dei contributi previdenziali per due anni per le aziende che assumono giovani sotto i 35 anni senza precedenti contratti a tempo indeterminato. Questo beneficio si applica anche agli over 35 disoccupati da almeno due anni nelle regioni del Mezzogiorno. Inoltre, le donne possono usufruire dell’esonero su tutto il territorio nazionale, con condizioni più favorevoli per coloro che risiedono nel Sud.

Le agevolazioni non riguardano solo i dipendenti, ma anche coloro che intraprendono l’autoimpiego. In particolare, nel Mezzogiorno è previsto un contributo di 200mila euro per chi avvia una nuova attività. Meloni ha inoltre annunciato azioni per la riqualificazione dei lavoratori delle grandi imprese in crisi, destinando ingenti risorse a progetti come la riqualificazione dell’area di Bagnoli a Napoli.

Nonostante le iniziative presentate, il sindacato Cgil, rappresentato da Maurizio Landini, ha espresso scetticismo riguardo al pacchetto lavoro del governo Meloni. Secondo Landini, le misure proposte sono considerate semplici spot propagandistici, mancando di interventi strutturali per contrastare la precarietà e aumentare i salari. Il sindacalista ha sottolineato la necessità di politiche fiscali e industriali più incisive, oltre a una riforma fiscale che combatta l’evasione e garantisca diritti e tutele ai lavoratori in modo continuativo.