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Nuove misure del governo Meloni per lavoro e coesione sociale

Bonus, riduzioni contributive e critiche sindacali: il quadro delle novità

Nuove misure del governo Meloni per lavoro e coesione sociale

Il Consiglio dei ministri di oggi, 30 aprile, ha discusso diverse novità, tra cui bonus per giovani, donne e lavoratori svantaggiati, e un’indennità da 100 euro a gennaio per alcuni lavoratori. Queste misure saranno incluse nel decreto Coesione, che riguarda le politiche in materia, e in un decreto legislativo relativo alla delega fiscale.

Il bonus da 100 euro sarà erogato a gennaio e sarà destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito complessivo non superiore a 28mila euro, che abbiano coniuge e almeno un figlio a carico, o alle famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Questo bonus è stato già definito da alcuni come “Bonus Befana”. In precedenza si era parlato di un bonus all’interno della tredicesima mensilità.

Per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati, si prevede una riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Sono previste anche disposizioni specifiche per favorire l’avvio di nuove attività, differenziate tra il Centro Nord e il Mezzogiorno.

Il governo Meloni mira a sostenere chi cerca lavoro, chi assume e chi vuole avviare un’attività propria, partendo dalle categorie che incontrano maggiori difficoltà nella ricerca di un impiego.

Con il decreto Coesione, il governo intende accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Questi fondi europei vengono assegnati al Paese ogni sette anni e devono essere destinati a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.

Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, si è detto ottimista riguardo alle misure, sottolineando l’importanza di condividere la riforma delle politiche di coesione per attuare rapidamente gli interventi necessari.

La segretaria generale della Cgil, Francesca Re David, ha espresso un giudizio negativo sul decreto, criticando la mancanza di approfondimenti e sottolineando la presenza di misure che considera poco strutturali e prive di coperture finanziarie certe.

Anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha bocciato i provvedimenti, sottolineando la necessità di politiche industriali e interventi strutturali, e lamentando l’esclusione dei pensionati dalle misure.

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