La candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee: polemiche e controversie
Le reazioni di Budapest e la difesa della famiglia Salis
La candidatura di Ilaria Salis alle prossime elezioni europee con Alleanza Verdi Sinistra è stata definita “inconcepibile” da Budapest. Eniko Gyori, eurodeputata di Fidesz ed ex ambasciatrice dell’Ungheria a Roma, ha dichiarato che se Salis dovesse essere eletta all’Eurocamera, non sarebbe la prima criminale a sedervi.
Le parole di Gyori arrivano a pochi giorni dalla conferma della candidatura di Salis come capolista nel Nord-Ovest con Avs-Alleanza Verdi e Sinistra. Nicola Fratoianni ha definito questa scelta “uno strumento” dopo un lungo periodo di silenzio e un confronto con la famiglia Salis.
Il padre di Ilaria Salis ha risposto alle accuse, affermando che sua figlia è imputata ma non condannata, e che definirla criminale conferma solo quanto affermato nella mozione che sarà presentata in aula.
Ilaria Salis, insegnante 39enne, è detenuta in Ungheria da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito individui nazionalisti durante la Giornata dell’Onore, una commemorazione neonazista a Budapest. La sua candidatura alle elezioni europee potrebbe rappresentare una via di salvezza, poiché in Ungheria la presentazione nelle liste garantisce l’immunità, mentre in Italia è necessaria l’elezione effettiva.
Le dichiarazioni ostili da parte di Budapest non sono una novità: il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha recentemente affermato che Salis non è un’eroina e che lei e i suoi “compagni” hanno commesso aggressioni contro cittadini ungheresi. Kovacs ha difeso la reputazione e l’integrità della magistratura ungherese, respingendo le accuse politiche.
In un videomessaggio, Kovacs ha criticato duramente l’operato di Roberto Salis, padre di Ilaria, accusandolo di trasformare il caso della figlia in una questione politica e di lanciare accuse infondate che richiedono una risposta.
