Notizie

Grindr accusata di violazione dati sensibili: class action in corso

La celebre app d'incontri Lgbtq+ al centro di una controversia sulla privacy

Grindr accusata di violazione dati sensibili: class action in corso

Grindr, una delle più famose app d’incontri utilizzata dalla comunità Lgbtq+, ha attirato l’attenzione di 670 utenti che hanno presentato una class action contro l’app. Lo studio legale inglese Austen Hays ha accusato Grindr di aver ceduto dati sensibili degli utenti a terze parti. In particolare, si è scoperto che l’app ha venduto informazioni sanitarie, inclusi dettagli sul contagio da Hiv, a due compagnie pubblicitarie, Apptimize e Localytics, che a loro volta li hanno condivisi con altre aziende.

La violazione della privacy ha coinvolto migliaia di utenti nel Regno Unito, che sono stati esposti a violazioni dei dati prima del 3 aprile 2018 e nel periodo tra il 25 maggio 2018 e il 7 aprile 2020. Gli utenti che hanno utilizzato Grindr durante questi periodi hanno la possibilità di unirsi alla class action per ottenere un risarcimento, secondo quanto dichiarato dallo studio legale specializzato.

Grindr non è nuovo a controversie riguardanti la gestione dei dati: nel 2021 è stata multata di circa 6 milioni di euro dalle autorità norvegesi per aver violato il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (Gdpr). La società che gestisce l’app ha smentito le accuse, affermando che le pratiche contestate risalgono a più di quattro anni fa e che non ha mai utilizzato le informazioni mediche degli utenti a fini commerciali.

Nonostante le dichiarazioni della società, la questione sollevata dalla class action mette in luce la crescente preoccupazione per la protezione dei dati personali degli utenti delle app d’incontri e la necessità di garantire la trasparenza e la sicurezza nella gestione delle informazioni sensibili.

Staff
  • PublishedApril 23, 2024