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Autovelox non omologati: la sentenza della Cassazione e le implicazioni legali

La distinzione tra omologazione e approvazione e le possibilità di ricorso

Autovelox non omologati: la sentenza della Cassazione e le implicazioni legali

La sentenza emessa dalla Corte di Cassazione il 18 aprile riguardo agli autovelox non omologati potrebbe creare un importante precedente. Il caso in questione riguarda un avvocato di Treviso che ha contestato una multa per eccesso di velocità di 7 km/h, poiché l’apparecchio che ha rilevato la velocità non era omologato, ma solo approvato. Questo solleva importanti questioni sull’omologazione degli autovelox, un argomento complesso che esamineremo più approfonditamente in seguito.

Non tutti coloro che sono stati “pizzicati” da un autovelox non omologato potranno fare ricorso. È importante rispettare i tempi previsti per contestare una sanzione: 60 giorni davanti al Prefetto o 30 giorni davanti al giudice di pace. Trascorsi tali termini, non sarà più possibile intervenire. È fondamentale agire tempestivamente per evitare l’acquiescenza, che renderebbe impossibile qualsiasi azione legale successiva.

La distinzione tra omologazione e approvazione è cruciale per comprendere le possibilità di annullamento di una multa. La sentenza della Cassazione ha sottolineato che l’approvazione e l’omologazione sono due procedimenti diversi: l’approvazione è un passaggio preliminare, mentre l’omologazione ministeriale autorizza l’utilizzo in serie di un apparecchio testato e garantito dal ministero dello Sviluppo Economico.

La sottile differenza tra omologazione e approvazione è stata oggetto di dibattito, ma la Cassazione ha chiarito che sono concetti distinti e fondamentali. Questa distinzione potrebbe influenzare le decisioni future dei giudici su casi simili, seguendo l’interpretazione data dall’organo giudiziario più alto d’Italia.

Per chi intende contestare una multa per eccesso di velocità, è essenziale verificare se l’autovelox utilizzato è omologato. Questo può essere fatto richiedendo accesso agli atti o cercando informazioni online. Alcuni dettagli possono essere rintracciati nel verbale di contestazione, dove è indicato se l’apparecchio è regolarmente approvato dal Ministero dei Trasporti. Questa ricerca può essere fondamentale per valutare le possibilità di successo di un eventuale ricorso.

La procedura per contestare una multa non è semplice e potrebbe comportare costi aggiuntivi. È importante valutare attentamente le opzioni disponibili e agire in modo tempestivo per tutelare i propri diritti.