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Caso Iuventa: Sentenza di non luogo a procedere e la lotta contro la criminalizzazione della migrazione

La conclusione di un'odissea giudiziaria contro le ong di soccorso in mare

Caso Iuventa: Sentenza di non luogo a procedere e la lotta contro la criminalizzazione della migrazione

Dopo più di sette anni si è concluso il caso Iuventa con una sentenza di non luogo a procedere emessa dal tribunale di Trapani nei confronti dei membri dell’equipaggio della nave della ong Jugend Rettet, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La richiesta di non luogo a procedere è stata avanzata dalla Procura di Trapani, coinvolgendo anche Msf e Save the Children nell’indagine.

Nel corso dell’udienza, l’avvocato Jean-Paule Castagno ha sottolineato che sono stati presentati al giudice tutti gli elementi di prova che non erano emersi durante le indagini, dimostrando in modo categorico l’infondatezza delle accuse. Al contrario, è emersa la professionalità e la dedizione con cui tutto il personale dell’Organizzazione, in particolare il team leader responsabile della missione, ha operato.

Un’odissea durata sette anni, con oltre 40 udienze preliminari che hanno reso questo caso il più lungo, costoso e vasto procedimento contro le ong di ricerca e soccorso. Un esempio emblematico degli sforzi compiuti dalle autorità per criminalizzare la migrazione, secondo quanto dichiarato da Iuventa che ha annunciato l’intenzione di riprendere al più presto le missioni di soccorso.

Pur accogliendo con favore la sentenza del gup di Trapani, l’equipaggio della Iuventa ha espresso grande disappunto per i danni irreparabili inflitti dall’indagine e dal processo. Dopo sette anni di false accuse, slogan diffamatori e una campagna di criminalizzazione delle organizzazioni impegnate nel soccorso in mare, cade la maxi-inchiesta avviata dalla Procura di Trapani nell’autunno del 2016, segnando l’inizio di una triste epoca di propaganda che ha dipinto i soccorritori come ‘taxi del mare’ e ‘amici dei trafficanti’, come denunciato da Medici senza frontiere.

Save the children su x
Save the children su X

Il caso Iuventa ha avuto inizio nel 2016 quando due dipendenti di una società di sicurezza privata, impiegati sulla nave Vos Hestia noleggiata da Save the Children, hanno presentato una denuncia accusando diverse ong di comportamenti ambigui. Le informazioni sulle presunte irregolarità sono state inviate alla polizia, al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) e a politici come Matteo Salvini e Alessandro Di Battista.

Nel maggio del 2017, la polizia ha inviato un agente sotto copertura a bordo della Vos Hestia, mentre ad agosto la procura di Trapani ha ordinato il sequestro della nave Iuventa. Le indagini sono durate quasi cinque anni, coinvolgendo anche numerosi giornalisti non indagati ma attivi nel campo dell’immigrazione.

Nel marzo del 2021 sono state formalizzate le accuse contro il personale di Save the Children, Medici senza frontiere e Jugend Rettet per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in relazione ai salvataggi di migranti fuggiti dalla Libia tra il 2016 e il 2017. L’udienza preliminare è iniziata solo a maggio 2022, protrattasi per quasi due anni fino a quando, il 28 febbraio, la stessa procura di Trapani che aveva avanzato le accuse ha chiesto il non luogo a procedere e il dissequestro della nave Iuventa, ormai resa inutilizzabile.

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Manifestazione di solidarietà agli ex membri dell’equipaggio della nave Iuventa – LaPresse
Staff
  • PublishedApril 19, 2024