Amsterdam potrebbe vendere droghe sintetiche in farmacia
La proposta della sindaca Femke Halsema e le reazioni in Italia
Vendere droghe sintetiche in farmacia come medicinali normali potrebbe diventare realtà ad Amsterdam, in Olanda. La proposta è stata avanzata da Femke Halsema, sindaca della città, nota per le regole differenti sul consumo di hashish e marijuana. Ora si parla di modificare l’approccio anche alle cosiddette droghe “pesanti”.
Nel corso di un’intervista ai media olandesi, la 57enne sindaca ha sottolineato che l’unica soluzione per contrastare il traffico di droga e i suoi impatti devastanti sull’economia e la sicurezza di Amsterdam potrebbe essere la vendita di cocaina e ecstasy nelle farmacie o tramite canali medico-sanitari. Halsema ha criticato la mancanza di una discussione pragmatica ed economica sul tema delle droghe, sottolineando la necessità di regolamentarle in modo più efficace.
L’idea della sindaca ha suscitato dibattito non solo ad Amsterdam, ma anche in Italia. Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale, ha definito l’idea “originale ma sbagliata”. Ha sottolineato che le farmacie italiane si occupano già di terapie del dolore con la cannabis terapeutica per pazienti affetti da patologie gravi.
Tuttavia, Tobia ha evidenziato che la normativa italiana sulla distribuzione della cannabis terapeutica è cambiata negli ultimi anni, limitando le indicazioni terapeutiche. Inoltre, c’è un problema legato alla disponibilità della materia prima in Italia, con una richiesta annua di circa 2.900 chili che spesso non viene soddisfatta completamente.
Nonostante l’autorizzazione del ministero della Salute a importare cannabis terapeutica da paesi come il Canada, Tobia ha sottolineato che le sfide rimangono. La proposta di Halsema potrebbe aprire un dibattito importante sul tema della regolamentazione delle droghe, ma è necessario considerare attentamente gli impatti e le sfide pratiche legate a una simile iniziativa.
