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Sentenza controversa sulla confisca dei Pellini: il caso della terra dei fuochi

La Corte di Cassazione annulla la confisca di 222 milioni di euro. Impatto ambientale e azioni future.

Sentenza controversa sulla confisca dei Pellini: il caso della terra dei fuochi

Il 26 aprile scorso, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza molto discussa riguardante l’annullamento del decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli. Questo decreto riguardava il patrimonio del valore di oltre 222 milioni di euro dei tre fratelli Pellini, imprenditori attivi nel settore dei rifiuti, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti. I Pellini sono stati ritenuti responsabili dell’inquinamento dell’area di Acerra, parte della cosiddetta terra dei fuochi nell’hinterland napoletano.

L’iniziativa della Corte di Cassazione ha creato imbarazzo al ministro Carlo Nordio, che ha risposto a un’interpellanza urgente presentata dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Carmela Auriemma. Nordio ha sottolineato che il Ministero non ha potere sulla giurisdizione sovrana e ha avviato accertamenti tramite l’ispettorato generale presso le autorità coinvolte. Il Procuratore generale della Cassazione ha richiesto l’annullamento e la restituzione dei beni, ma i motivi di questa decisione non sono ancora chiari.

Carmela Auriemma ha spiegato che il dissequestro non è avvenuto per correttezza, ma a causa di un vizio di forma legato al ritardo nell’emanazione del decreto di confisca. Si è sottolineato che si è verificato un ritardo nella procedura, che potrebbe essere stato influenzato anche dalla situazione legata al Covid-19. La deputata ha evidenziato la necessità di un nuovo sequestro, poiché le ragioni del sequestro precedente rimangono valide, con i terreni non ancora bonificati.

La vicenda dei Pellini è legata a un processo conclusosi nel 2017 con una condanna definitiva in Cassazione per traffico illecito di rifiuti. La bonifica dei terreni inquinati è ferma da allora, nonostante la presenza di sostanze nocive che hanno causato problemi di salute nella zona, come evidenziato da studi epidemiologici. Si parla di un inquinamento che ha generato un aumento dell’infertilità maschile e altri problemi di salute, rendendo la situazione estremamente preoccupante.

La richiesta è ora quella di capire cosa sia accaduto e di ripristinare un’azione risarcitoria per recuperare le somme e bonificare le aree coinvolte, in modo da far fronte alle conseguenze dell’inquinamento e garantire la tutela della salute pubblica.

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