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Parassiti nei pesci allevati in Europa: rischi e sicurezza alimentare

Studio dell'Efsa sui parassiti nei pesci comuni e d'allevamento

Parassiti nei pesci allevati in Europa: rischi e sicurezza alimentare

Secondo un parere scientifico dell’Efsa, l’agenzia Ue per la sicurezza alimentare, alcuni pesci allevati in Europa possono contenere parassiti come l’Anisakis, che rappresentano un potenziale rischio per la salute umana. Tuttavia, la maggior parte dei pesci comuni consumati nell’Unione europea non mostrano segni di parassiti dannosi per l’uomo, ma in alcune specie d’allevamento sono stati riscontrati parassiti come l’Anisakis.

La spigola europea, il tonno rosso dell’Atlantico, il tonno, il merluzzo e la tinca, allevati in gabbie aperte in mare o in stagni a flusso continuo, sono tra le specie in cui sono stati individuati parassiti. Al contrario, il salmone atlantico, la trota iridea, l’orata, il rombo, l’ombrina, l’ippoglosso atlantico, la carpa e il pesce gatto europeo sembrano essere esenti da infezioni parassitarie zoonotiche.

Secondo l’Efsa, i pesci provenienti da sistemi di acquacoltura chiusi, con acqua filtrata, riscaldamento e mangimi trattati, sono considerati generalmente privi di parassiti pericolosi per l’uomo. Tuttavia, gli esperti ritengono che siano necessarie ulteriori informazioni per valutare specifiche malattie nelle specie ittiche, nei sistemi di allevamento e nelle aree di produzione.

L’Efsa prevede di determinare entro la fine dell’anno se i parassiti sono presenti anche nei pesci selvatici di determinate zone di pesca. Tra il 2010 e la fine del 2023, sono state segnalate 544 notifiche agli Stati europei riguardanti pesci (pescati o allevati) potenzialmente pericolosi per la salute umana. L’Italia ha ricevuto il maggior numero di notifiche, con 274 segnalazioni (50,37% del totale), seguita dalla Spagna con 113 segnalazioni (20,77% del totale).