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Proteste studentesche e tensioni a Roma: la lotta contro le collaborazioni con gli atenei israeliani

Studenti in sciopero della fame per fermare il genocidio in Palestina e ottenere un cessate il fuoco

Proteste studentesche e tensioni a Roma: la lotta contro le collaborazioni con gli atenei israeliani

La rabbia dei manifestanti e degli studenti universitari contro la decisione del Senato Accademico dell’Università La Sapienza di Roma sulle collaborazioni con gli atenei israeliani continua a crescere. Dopo gli scontri del 16 aprile, che hanno portato all’arresto di due manifestanti e all’assalto di due commissariati, alcuni membri dei collettivi studenteschi dell’ateneo romano hanno iniziato uno sciopero della fame come forma di protesta. Questa azione è motivata sia dalla decisione dell’Ateneo che dalla situazione di guerra nella Striscia di Gaza.

Il gruppo in sciopero ha lanciato un appello a democratici, pacifisti e società civile affinché sostengano le richieste degli studenti e degli accademici per fermare il genocidio in Palestina. Questa forma di protesta non violenta è stata scelta dopo mesi di mobilitazione diffusa contro le guerre e per un cessate il fuoco, con l’obiettivo di evitare un’escalation che potrebbe portare a una terza guerra mondiale frammentata.

Gli studenti chiedono un confronto aperto con la rettrice Antonella Polimeni per far emergere le ragioni di chi vuole porre fine al genocidio a Gaza e ottenere un cessate il fuoco immediato. Promettono di continuare lo sciopero della fame finché le loro richieste non saranno ascoltate.

Le tensioni sono aumentate con gli scontri che hanno coinvolto circa 300 studenti, che hanno assaltato due commissariati e danneggiato veicoli della polizia. Le forze dell’ordine hanno risposto con cariche, portando a momenti di alta tensione che si sono conclusi davanti al commissariato San Lorenzo di polizia, dove sono avvenuti due arresti. Attualmente, 27 agenti sono stati feriti durante gli scontri.

Le richieste degli studenti sono state seguite da una giornata di tensioni che ha visto la condanna della presidente del consiglio dei Ministri Giorgia Meloni per le violenze avvenute. Tuttavia, il collettivo Sapienza for Palestine si difende dalle accuse di assalto al commissariato, sostenendo che la loro presenza era finalizzata a ottenere informazioni sull’arrestato e a esprimere solidarietà.

È emerso che tra i manifestanti non c’erano solo studenti, ma anche anarchici e individui legati alle organizzazioni di resistenza palestinese in Italia. La presenza di almeno cinque anarchici estranei all’ambiente universitario e di un palestinese legato all’Udap è stata confermata durante il corteo.

I due manifestanti fermati durante gli scontri sono stati processati per direttissima. Si tratta di una ragazza romana di 29 anni, arrestata per lesioni a pubblico ufficiale, e di un 27enne libico, fermato per danneggiamento ai beni dello Stato. Entrambi sono stati rimessi in libertà, con i processi fissati per maggio.