Politica

Ponte sullo Stretto di Messina: Criticità e Ritardi

Analisi delle sfide e delle controversie attorno al progetto

Ponte sullo Stretto di Messina: Criticità e Ritardi

Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, datato di decine di anni fa, è al centro di una serie di criticità e ritardi. Il leader di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, ha evidenziato che il progetto non è allineato alla nuova cartografia e ai nuovi vincoli ambientali. Il ministero dell’Ambiente, a cui fa capo la coordinatrice della Sottocommissione per la Valutazione di impatto ambientale Paola Brambilla, ha richiesto ben 239 integrazioni al progetto, sottolineando la necessità di aggiornamenti per valutare la compatibilità con gli interventi ambientali e paesaggistici.

La questione si complica ulteriormente con le dichiarazioni di alcuni ingegneri che mettono in dubbio la fattibilità dell’opera. Il professor Aurelio Misiti, ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha evidenziato che un ponte a due campate non sarebbe sufficiente per garantire la stabilità strutturale. Inoltre, l’ingegnere cinese che sta costruendo il ponte a campata unica più lungo del mondo ha messo in luce le sfide tecniche legate alla lunghezza prevista per il ponte sullo Stretto di Messina.

Le polemiche si concentrano anche sui costi e sui possibili rischi legati al progetto. Pietro Ciucci, futuro amministratore delegato della società Stretto di Messina, ha sollevato dubbi sulla sostenibilità economica dell’opera e sulla trasparenza dei documenti relativi al progetto. La mancanza di chiarezza e di aggiornamenti potrebbe comportare un’elevata spesa pubblica su un’opera che potrebbe non essere realizzata.

La questione politica non è da meno, con il leader della Lega, Matteo Salvini, che sostiene l’importanza del ponte sullo Stretto come cavallo di battaglia. Tuttavia, le critiche e le incertezze sul progetto sollevano dubbi sulla reale volontà della popolazione calabrese e siciliana di vedere l’opera realizzata. Bonelli propone addirittura un referendum per coinvolgere direttamente la cittadinanza nella decisione sul ponte, mettendo in discussione la legittimità e l’effettiva necessità dell’opera.