Economia

Prysmian acquisisce Encore Wire per 4,2 miliardi di dollari: una mossa strategica nel settore energetico

L'acquisizione di Encore Wire rafforza la presenza di Prysmian negli Stati Uniti e apre nuove prospettive di crescita

Prysmian acquisisce Encore Wire per 4,2 miliardi di dollari: una mossa strategica nel settore energetico

Il colosso milanese Prysmian, noto in passato come Pirelli Cavi, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquisire la società americana Encore Wire per 4,2 miliardi di dollari. Encore Wire è quotata al Nasdaq ed è una delle principali aziende americane nel settore della produzione di cavi elettrici in rame ed alluminio per il settore energetico. L’accordo è stato approvato dal consiglio d’amministrazione della società texana, con sede vicino a Dallas, e ora dovrà essere valutato dagli azionisti, che dovranno decidere se accettare l’offerta di 290 dollari per azione, un valore senza precedenti per il titolo in borsa. Inoltre, l’operazione sarà sottoposta all’Antitrust per verificare eventuali problemi di concorrenza sul mercato.

Per Prysmian, guidata da Valerio Battista che lascerà il ruolo di amministratore delegato quest’anno per diventare vice presidente, questa operazione rappresenta un ritorno alle grandi acquisizioni negli Stati Uniti, dopo l’acquisto della General Cable per quasi 3 miliardi di dollari alla fine del 2017.

Se l’operazione andrà a buon fine, nascerà un gruppo con un fatturato di 17,7 miliardi di euro, secondo i dati di bilancio del 2023 delle due società, con un margine operativo lordo di 2,1 miliardi di euro. La maggior parte dell’operazione sarà finanziata con debito, con un nuovo indebitamento di 3,4 miliardi di euro che porterà il debito netto a 5,1 miliardi di euro. Tuttavia, questo livello di debito è considerato sostenibile alla luce della redditività combinata delle due aziende.

L’annuncio dell’acquisizione ha avuto un impatto positivo sul titolo Prysmian a Piazza Affari, evidenziando il rafforzamento del gruppo italiano sul mercato americano in un periodo di transizione energetica significativa.

Nonostante il focus sull’espansione internazionale, Prysmian deve affrontare anche questioni interne, come le proteste per la chiusura del sito di Battipaglia (Salerno), uno dei sette siti italiani del gruppo dove si produce fibra ottica di alta qualità. Questa decisione mette a rischio il lavoro di 300 persone e potrebbe comportare la perdita di una parte importante della produzione, anche se l’azienda sostiene che attualmente non vi sia domanda sul mercato a causa degli scarsi investimenti delle società di telecomunicazioni in Italia.

Links: