Economia

L’invecchiamento della popolazione italiana e le sfide future

Impatti demografici sull'economia e sul mercato del lavoro

L’invecchiamento della popolazione italiana e le sfide future

La popolazione italiana sta invecchiando costantemente, mentre il tasso di natalità continua a diminuire drasticamente di anno in anno. Senza un’inversione di questa tendenza, nei prossimi 10 anni l’Italia rischia di perdere 3 milioni di persone in età lavorativa, corrispondenti all’8,1% del totale. Questo fenomeno è principalmente causato dall’invecchiamento della popolazione.

Secondo i dati della Cgia, se all’inizio del 2024 c’erano 37,5 milioni di persone in età lavorativa, entro il 2034 questo numero è destinato a diminuire significativamente. Tra un decennio ci saranno sempre meno giovani e molti baby boomer usciranno dal mercato del lavoro per raggiungere i limiti di età. Questo porterà a un vero e proprio spopolamento in molti territori, soprattutto nel Mezzogiorno.

Il report della Cgia basato sui dati Istat evidenzia che, tra le 107 province italiane monitorate, solo Prato registrerà un aumento assoluto di persone in età lavorativa nei prossimi 10 anni (+1.269 unità, +0,75%). Le altre 106 province, invece, vedranno una diminuzione. La recessione demografica, unita all’instabilità geopolitica e alle transizioni energetiche e digitali, metterà a dura prova le imprese italiane, senza misure tempestive per invertire questa tendenza.

Il Sud Italia sarà particolarmente colpito dalla diminuzione di lavoratori, con la Basilicata che subirà la maggiore riduzione (-14,6%), seguita dalla Sardegna (-14,2%), Sicilia (-12,8%), Calabria (-12,7%) e Molise (-12,7%). Al contrario, regioni come la Lombardia, il Trentino Alto Adige e l’Emilia Romagna saranno meno colpite da questo fenomeno.

Le micro e piccole imprese saranno le più penalizzate da questa situazione. Con una popolazione sempre più anziana, settori come l’immobiliare, i trasporti, la moda e l’ospitalità potrebbero risentirne pesantemente. Le banche, invece, potrebbero beneficiare della maggiore propensione al risparmio delle persone anziane.

Secondo le stime della Cgia, Agrigento sarà la provincia italiana più colpita dalla diminuzione della popolazione lavorativa (-22,1%), seguita da Ascoli Piceno, Caltanissetta, Enna, Alessandria, Nuoro, Sud Sardegna e Oristano. Al contrario, Milano, Bologna, Parma e Prato saranno tra le province meno colpite, grazie anche alla presenza significativa di popolazione straniera che abbassa l’età media e influisce positivamente sul tasso di natalità.