Politica

Emendamenti sulla diffamazione: polemiche sul carcere per giornalisti

Proposte di legge suscitano critiche e preoccupazioni tra giornalisti e opposizioni

Emendamenti sulla diffamazione: polemiche sul carcere per giornalisti

Evidentemente, le numerose accuse di “ritorno al ventennio” rivolte al governo dall’opposizione sembrano aver stimolato l’immaginazione di alcuni esponenti della maggioranza. È quanto emerge dal blitz di Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia al Senato e relatore del disegno di legge sulla diffamazione redatto dal collega Alberto Balboni. Berrino ha presentato una decina di emendamenti al testo che reintroducono la possibilità di condannare i giornalisti al carcere, una misura eliminata da una sentenza della Corte Costituzionale nel 2021.

Il punto più controverso degli emendamenti è quello che punisce chi, attraverso condotte ripetute e coordinate, mirate a danneggiare gravemente la reputazione altrui, diffonde informazioni false su un individuo tramite stampa o altri mezzi editoriali. Berrino propone che tali comportamenti siano puniti con la reclusione da uno a tre anni e con una multa da 50 a 120 mila euro. In un altro emendamento, si propone di mantenere le pene detentive per la diffamazione che riguarda accuse precise e false, a tutela dell’onorabilità sociale e dell’informazione corretta.

Le reazioni agli emendamenti di Berrino non si sono fatte attendere. L’Ordine dei Giornalisti ha espresso preoccupazione, definendo tali proposte come “frutto di pulsioni autoritarie”. Anche la Fnsi ha condannato fermamente l’idea del carcere per i giornalisti, definendola un segno di paura del governo nei confronti della libertà di stampa.

Le opposizioni non sono da meno nelle critiche. I senatori del Pd membri della commissione Giustizia hanno definito gli emendamenti “un attacco frontale” alla libertà di informazione, sottolineando che la diffamazione a mezzo stampa è già regolata da leggi esistenti e che il vero rischio è mettere a rischio il lavoro dei giornalisti, fondamentale per la società e la libertà di informazione.

La senatrice del Movimento 5 Stelle, Dolores Bevilacqua, ha lanciato un allarme sulla pericolosità di votare gli emendamenti che prevedono il carcere per i giornalisti nel ddl sulla diffamazione, sottolineando che sarebbe un passo troppo grave per la libera informazione in Italia.