Femminicidio a Atene: la tragica storia di Kyriaki Griva
Kyriaki Griva uccisa dall'ex nonostante ordine restrittivo. Fallimento istituzioni. Indignazione per mancato aiuto. Sospetti su premeditazione e comportamento polizia.
La tragica vicenda di Kyriaki Griva, la giovane uccisa a coltellate dall’ex fidanzato ad Atene, ha scosso profondamente l’intera Grecia e ha attirato l’attenzione dei media nazionali e internazionali. La sera del 1° aprile, la ragazza è stata brutalmente attaccata dall’uomo poco distante dalla stazione di polizia di Agioi Anargyro, dove aveva chiesto aiuto sia di persona che telefonicamente dopo aver notato il suo ex fidanzato alle sue spalle, nonostante avesse un ordine restrittivo per le violenze passate.
Poco prima del tragico evento, Kyriaki si era rivolta agli agenti di polizia chiedendo di essere riaccompagnata a casa, ma non essendoci mezzi disponibili in quel momento, le è stato consigliato di chiamare il centralino d’emergenza. La raggelante risposta ricevuta è stata: “Le auto della polizia non sono taxi”. Pochi istanti dopo, l’ex fidanzato ha raggiunto la ragazza in un vicolo e l’ha colpita ripetutamente con un coltello.
Le immagini delle telecamere di sicurezza vicino alla stazione di polizia hanno registrato il momento dell’omicidio, mostrando la giovane passeggiare con un’altra persona seguita da un uomo a distanza. Successivamente, due poliziotte si sono avvicinate al luogo del delitto dopo aver ricevuto l’allarme. Nell’immagine sfocata successiva, si vede la vittima senza vita nel vicolo, accanto al suo assassino ancora con il coltello utilizzato per commettere l’omicidio.
Il programma televisivo “A Proino” ha mostrato un’immagine di Kyriaki sorridere insieme al suo ex compagno, scattata nell’estate del 2020 prima che la ragazza lo denunciasse per le violenze subite. Sul corpo della giovane erano visibili lividi e segni lasciati dall’uomo, che era stato denunciato e aveva un’ordinanza restrittiva che gli vietava di avvicinarsi a lei o ai luoghi che frequentava.
Oltre alla brutalità del delitto, ha suscitato indignazione il comportamento degli agenti di polizia, chiamati in causa durante le telefonate di Kyriaki e del suo amico la sera dell’omicidio. La giovane aveva chiesto di essere riaccompagnata a casa perché il suo ex fidanzato, con problemi mentali, voleva farle del male. Nonostante la richiesta di aiuto, la risposta ricevuta non è stata adeguata.
Dopo l’arresto, l’assassino ha tentato il suicidio nel carcere di Korydallos, cercando di impiccarsi con una garza. Successivamente è stato trasferito in ospedale per cure e valutazioni psichiatriche, che hanno evidenziato la presenza di alcol e sostanze stupefacenti nel suo organismo al momento del delitto.
Il femminicidio di Kyriaki Griva è il quinto avvenuto in Grecia nel 2024, causato dalla storia di violenze che aveva portato alla separazione della coppia. L’avvocato del padre della vittima ha sottolineato la premeditazione dell’omicidio, evidenziando prove che indicano un piano preciso dell’assassino. Le indagini continuano, con due agenti sospesi che rischiano la rimozione definitiva per il loro comportamento prima dell’omicidio.
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