Operazione contro la produzione di euro contraffatti a Napoli
Blitz carabinieri a Napoli: 63 arresti, 48 in carcere. Clan Mazzarella coinvolto. Sequestrati 60 milioni di euro falsi. Operazione con Europol ed Eurojust.
Un maxi blitz dei carabinieri a Napoli ha portato all’arresto di 63 persone, di cui 48 sono finite in carcere, accusate di aver venduto valuta in euro contraffatta sia in Italia che all’estero. Tra gli arrestati, 13 sono legati al clan Mazzarella. Durante le indagini, condotte in collaborazione con Europol ed Eurojust, sono stati effettuati 7 arresti in flagranza, tra cui 3 francesi bloccati in aeroporto a Capodichino mentre tentavano di rientrare in Francia con 200 mila euro contraffatti.
Il volume di affari ricostruito è di almeno 6 milioni di euro in un anno, con la produzione di circa 60 milioni di euro di banconote false ancora in circolazione e sequestrate in tutta l’area Euro, come ha spiegato il colonnello Lorenzo Marinaccio. Le banconote contraffatte potevano essere acquistate in varie location, come bar, negozi di alimentari, bassi o addirittura congreghe religiose del quartiere Pendino.
Nel quartiere Vasto, già nel febbraio 2023, erano state arrestate 24 persone. Successivamente, sono emerse le ramificazioni europee dell’organizzazione, capace di produrre fino a 2 milioni di euro contraffatti in una sola notte e di rivendere le banconote attraverso diversi canali. La base dell’organizzazione era situata in un basso nel rione Pendino, ma le banconote false, marchiate “Napoli Group”, venivano vendute anche altrove, finendo in tutta Europa.
Secondo il generale Giuseppe Cavallari, comandante del nucleo Antifalsificazione Monetaria di Roma, le banconote erano classificate come Napoli Group per l’alto livello qualitativo. Il colonnello Lorenzo Marinaccio ha precisato che l’inchiesta ha colpito il secondo livello, ovvero la distribuzione delle banconote. Il generale Enrico Scandone, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, ha sottolineato l’importanza delle competenze degli specialisti dell’antifalsificazione e dell’Arma territoriale impiegate nell’operazione, che ha coinvolto oltre 200 uomini.
Il procuratore Nicola Gratteri ha dichiarato che indagini di questo tipo sono rare e che il risultato ottenuto è significativo e importante. Storicamente, la camorra è leader tra le mafie per la produzione di monete false e passaporti, nonché per la contraffazione in generale.