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Dispersione Scolastica in Italia: Sfide e Soluzioni

Cresce la dispersione scolastica nelle periferie del Nord, sfide e soluzioni per migliorare l'istruzione in Italia.

Dispersione Scolastica in Italia: Sfide e Soluzioni

Nelle periferie delle grandi città del Nord, come Milano e Torino, si registra un’allarmante crescita della dispersione scolastica, addirittura superiore a quella della Campania. Un terzo dei ragazzi stranieri non riesce a completare il proprio percorso scolastico, con una percentuale di dispersione del 30%, una situazione senza precedenti in Europa.

Queste preoccupanti cifre sono state evidenziate dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la presentazione del suo ultimo libro “La scuola dei talenti” a Lodi. Il ministro ha sottolineato la necessità di intervenire con strategie mirate, simili all’Agenda Sud, un piano strategico innovativo per il Mezzogiorno, sviluppato in collaborazione con l’Invalsi.

Valditara ha ribadito che non è sufficiente limitarsi a fornire finanziamenti per l’inclusione scolastica, ma è essenziale affrontare le sfide specifiche della didattica in determinate aree. In alcune zone, il primo passo è garantire che i ragazzi arrivino a scuola, come sta avvenendo a Caivano, dove sono in corso importanti azioni.

Il ministro ha espresso la volontà di continuare ad adottare una politica basata sull’ascolto per trasformare la scuola in un motore di sviluppo capace di trainare l’intera società italiana.

La dispersione scolastica in Italia è una delle più elevate in Europa, con una percentuale del 12,7%, seconda solo a Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). Nonostante i progressi compiuti, l’obiettivo del 9% entro il 2030 fissato dall’Unione Europea sembra ancora lontano.

La percentuale di Neet in Italia, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, raggiunge il 23,1%, ben al di sopra della media europea del 13,1%. Nel 2022, l’11,5% degli studenti ha abbandonato la scuola senza conseguire un diploma superiore, con una differenza di oltre 4 punti percentuali tra maschi e femmine.

Nonostante un leggero miglioramento nel tasso di abbandono scolastico rispetto al passato, l’Italia deve ancora affrontare sfide significative per garantire un’istruzione di qualità e ridurre le disuguaglianze educative sul territorio nazionale.