Piano Salva Casa: Condono Edilizio e Cambio Destinazione Uso
Il ministero prepara un piano per regolarizzare piccole irregolarità edilizie e cambiare destinazione d'uso immobili, suscitando reazioni e incertezze.
Un piano “salva casa” con un percorso semplificato per regolarizzare piccole irregolarità edilizie e cambiare la destinazione d’uso degli immobili è in fase di preparazione dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo intervento è stato richiesto e auspicato dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio, come riportato in una nota del Mit.
Il condono edilizio proposto dovrebbe interessare l’80% degli immobili, secondo quanto citato dal ministro Salvini, sebbene su questo dato ci sia una piccola incertezza, come vedremo più avanti. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato ieri sera a Porta a Porta di non poter commentare una norma che non ha ancora letto, ma ha espresso la sua disponibilità a discutere la sanatoria per piccole irregolarità interne, come la costruzione di tramezzi, ritenendola ragionevole.
La sensazione è che Meloni sia stata colta di sorpresa dalla mossa di Salvini, forse un’abile strategia del leader leghista in un momento di calo di consensi in vista delle elezioni europee. Tuttavia, evitando considerazioni politiche, è importante concentrarsi sui dettagli dell’iniziativa.
Anche l’altro vicepremier, Tajani, ha espresso cautela dichiarando di non conoscere la proposta di Salvini, ma sottolineando che esiste già al Senato una proposta di Forza Italia sulla rigenerazione urbana che contempla tematiche simili a quelle menzionate da Salvini.
Salvini ha ribadito che l’obiettivo del piano è quello di semplificare le procedure burocratiche per i cittadini, permettendo loro di risolvere i problemi legati alle piccole irregolarità interne degli immobili. Ha precisato che il piano è stato elaborato in seguito a incontri con tecnici e associazioni del settore immobiliare, evidenziando che la maggior parte degli italiani possiede una casa con piccole difformità interne che spesso bloccano le pratiche amministrative e impediscono la rivendita degli immobili.
Il condono edilizio proposto da Salvini prevede di intervenire su tre tipologie di difformità lievi, come lo stato legittimo, le tolleranze costruttive e la doppia conformità. Inoltre, si lavorerà per consentire cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee, rispettando le regole e le prescrizioni previste per ciascuna tipologia.
Il ministero delle Infrastrutture ha presentato le linee guida del piano durante una riunione con la partecipazione del vicepremier Salvini e di numerose istituzioni, enti, associazioni e ordini professionali del settore. L’obiettivo principale è quello di tutelare i piccoli proprietari immobiliari che da tempo attendono la regolarizzazione delle loro situazioni, consentendo loro di vendere e affittare le loro proprietà.
Nonostante le buone intenzioni del piano, c’è un’incertezza tra i professionisti riguardo all’effettivo impatto dell’iniziativa. La platea degli immobili interessati potrebbe non corrispondere esattamente a quanto dichiarato dal ministero, come segnalato da Irene Sassetti del consiglio nazionale degli ingegneri.
È importante notare che in passato in Italia sono stati attuati tre grandi condoni edilizi, con risultati variabili in termini di gettito per lo Stato. Questi condoni hanno principalmente beneficiato i diretti interessati, con un ritorno economico limitato per le casse pubbliche.
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