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Maxi frode da 600 milioni di euro: il sistema di riciclaggio scoperto dall’Eppo

Una maxi frode da 600 milioni di euro scoperta dall'Eppo rivela un sofisticato sistema di riciclaggio di denaro attraverso imprese fittizie e tecnologie avanzate.

Maxi frode da 600 milioni di euro: il sistema di riciclaggio scoperto dall’Eppo

Una presunta maxi frode ai danni dell’Unione Europea è stata scoperta grazie alle indagini condotte dalla Procura europea (Eppo) e dalla guardia di finanza di Venezia. L’importo ammonta a 600 milioni di euro, denaro destinato alla digitalizzazione e all’innovazione delle piccole e medie imprese. L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di 23 imprese fittizie sparse in diverse città italiane, facenti parte di un sofisticato sistema di riciclaggio. Questo sistema è stato implementato anche attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate, tra cui specifici software di intelligenza artificiale per accelerare la produzione di documenti falsi.

Le indagini sono destinate a continuare e, al momento, sono state adottate misure cautelari per 22 persone: 8 sono finite in carcere, 14 ai domiciliari e 2 sono state sottoposte all’interdizione. Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno rinvenuto e sequestrato appartamenti, ville signorili, ingenti somme in criptovalute, orologi Rolex, gioielli Cartier, oro e auto di lusso come Lamborghini Urus, Porsche Panamera e Audi Q8.

L’ex campione di sci altoatesino è coinvolto nell’inchiesta, accusato di aver creato un’associazione a delinquere che avrebbe generato crediti inesistenti nel settore edilizio legati al Bonus Facciate e al sostegno della capitalizzazione delle imprese (Ace), per un totale di circa 600 milioni di euro, somma che è stata posta sotto sequestro.

Seguendo il principio del “follow the money” (segui il flusso di denaro), gli inquirenti hanno individuato il sistema di riciclaggio e autoriciclaggio attuato attraverso una complessa rete di società fittizie, alcune delle quali costituite anche in Austria, Slovacchia e Romania. Tra i 23 indagati figurano solo due donne, entrambe di nazionalità ucraina. Una di loro, Zhanna Zozulya, è la compagna dell’ex campione di sci Alexander Mair, 53 anni di Bressanone, anch’egli coinvolto nell’indagine. Mair, stando a quanto riportato dal quotidiano Dolomiten, sarebbe stato arrestato il 4 aprile mentre si dirigeva dall’aeroporto di Bratislava a quello di Vienna per prendere un volo per Atene.

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Staff
  • PublishedApril 7, 2024