La marcia di Budapest: sfida a Orban e nuova opposizione emergente
Decine di migliaia di persone protestano a Budapest chiedendo le dimissioni di Orban. Emergenza di un nuovo partito guidato da Peter Magyar sfida il governo in vista delle elezioni europee.
Decine di migliaia di persone hanno risposto all’appello dell’opposizione marciando per le strade di Budapest fino a piazza Kossuth, di fronte al Parlamento, per chiedere le dimissioni di Viktor Orban. Lo slogan della marcia nazionale, “Orban rimetta il potere al popolo. Ungheresi, in piedi. Non abbiate paura!”, ha caratterizzato l’imponente manifestazione che ha visto la partecipazione di una folla compatta.
La protesta ha segnato l’ingresso in scena di Peter Magyar, figura emergente dell’opposizione democratica alla maggioranza di governo ungherese. Magyar ha annunciato la creazione del movimento “Sia tu il cambiamento!” e di un nuovo partito che si presenterà alle elezioni europee di giugno. Secondo alcuni sondaggi, questa formazione potrebbe ottenere il 13% dei consensi, diventando così la principale forza di opposizione, attualmente frammentata.
Magyar ha invitato tutti gli ungheresi ben intenzionati a unirsi per creare una forza comune, sottolineando l’importanza di lavorare insieme per il bene del Paese. Durante la manifestazione, le bandiere nazionali ungheresi hanno sventolato in segno di unità, senza simboli di partito.
La lotta contro la corruzione e la difesa del vero nazionalismo sono al centro del dibattito politico. Magyar, che ha vissuto da vicino la corruzione essendo stato sposato con l’ex ministra della Giustizia ungherese Judit Varga, ha dichiarato di voler un’Ungheria allineata ai valori europei. Ha sfidato il premier sostenendo di difendere gli interessi veri degli ungheresi, contrapponendoli agli interessi privati del cerchio intorno a Orban.
La settimana scorsa, Magyar ha presentato alla procura una registrazione audio che, secondo lui, dimostrerebbe manipolazioni da parte del governo in un processo per corruzione. L’ingresso in politica di Magyar ha scatenato reazioni dall’amministrazione Orban, che cerca di screditare l’oppositore puntando sulla sua vita privata e familiare per minare la sua credibilità. Tuttavia, il segnale proveniente dalle piazze di Budapest sembra indicare una sfida reale che potrebbe plasmare l’opposizione nei prossimi anni.