Indagini UE sulle sovvenzioni cinesi nel settore solare rumeno
La Commissione europea indaga su società cinesi per uso di sovvenzioni estere in gara per progetto solare in Romania.
La Commissione europea ha avviato due indagini approfondite sul ruolo potenzialmente distorsivo del mercato di sovvenzioni estere per due gruppi cinesi partecipanti a una procedura di appalto pubblico per un parco fotovoltaico in Romania. Bruxelles vuole capire se due società collegate alla Cina abbiano utilizzato sussidi statali per presentare un’offerta più bassa rispetto ai concorrenti in gara per un progetto solare rumeno, parzialmente finanziato dal Fondo europeo per la modernizzazione.
Le società sotto la lente d’ingrandimento europeo sono la Enevo Group, che coinvolge una filiale tedesca della Longi Green Energy Technology, e la Shanghai Electric Group, entrambe accusate di concorrenza sleale. La Commissione Europea vuole verificare che le due società non abbiano violato il recente regolamento sulle sovvenzioni estere, che impone alle aziende di notificare le gare d’appalto pubbliche nel territorio europeo quando il valore stimato del contratto supera i 250 milioni di euro e quando l’azienda ha ricevuto almeno 4 milioni di euro di contributi finanziari esteri da almeno un Paese terzo nei tre anni precedenti la notifica.
Europa e Cina si sono già scontrate sul solare in passato, con una guerra commerciale che è scoppiata nel settore 10 anni fa. Ora, Bruxelles cerca di difendere un settore che denuncia le sfide poste dal gigante asiatico. Negli ultimi tempi, quattro fabbriche europee di componentistica fotovoltaica hanno chiuso o annunciato la chiusura a causa della concorrenza della Cina, che importa pannelli fotovoltaici a prezzi ridotti in Europa. Un pannello solare prodotto in Europa costa più del doppio rispetto al prezzo spot di mercato.
La Cina, principale produttrice mondiale di pannelli fotovoltaici e materiali necessari alla loro produzione, sta offrendo contratti biennali ai clienti europei con prezzi inferiori a quelli di mercato. Questo per sfruttare gli investimenti in energia solare dell’UE, che nel 2016 erano di sei miliardi di euro e nel 2022 sono saliti a 25 miliardi. Bruxelles mira a diventare il principale produttore di energia solare nel mondo.
La Commissione europea ha tempo fino al 14 agosto per decidere se vietare l’aggiudicazione dell’appalto nel parco fotovoltaico in Romania, con una potenza installata di 110 MW. La Camera di commercio cinese presso l’UE si è detta preoccupata per le indagini sui produttori cinesi di pannelli solari, sostenendo che il regolamento distorce le condizioni per le aziende cinesi nell’UE.