Economia

Il Costo del Superbonus: Sfide e Impatti sull’Economia Italiana

Il Superbonus ha comportato una spesa di 114 miliardi di euro, sfidando le previsioni e limitando la flessibilità economica. Le restrizioni e le revisioni al rialzo influenzano il deficit/PIL e le risorse disponibili.

Il Costo del Superbonus: Sfide e Impatti sull’Economia Italiana

Il governo ha comunicato martedì sera l’ennesimo provvedimento per limitare il costo del Superbonus, l’agevolazione fiscale introdotta nel 2020 per incentivare i lavori edilizi finalizzati all’efficienza energetica degli edifici. Sia il governo di Mario Draghi che quello di Giorgia Meloni hanno cercato di contenere questa misura, che si è rivelata molto generosa ma anche soggetta ad abusi e truffe. Nonostante le restrizioni introdotte, la spesa per il Superbonus è risultata molto più elevata delle previsioni, raggiungendo decine di miliardi di euro in più rispetto alle stime precedenti.

Dal luglio 2020 alla fine di febbraio 2024, il Superbonus ha comportato una spesa di 114 miliardi di euro per lo Stato, pari a quasi 2mila euro per ogni residente in Italia. Tuttavia, è difficile prevedere l’evoluzione futura della spesa e il costo complessivo una volta esaurito il programma. Questa situazione rappresenta una sfida per la programmazione economica del governo, che si trova a dover gestire stime in continua evoluzione e una spesa pubblica superiore alle aspettative.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso preoccupazione per l’elevato costo del Superbonus, definendolo un’«emorragia» di spesa pubblica che limita la flessibilità della politica economica. Giorgia Meloni ha addirittura definito il Superbonus «la più grande truffa ai danni dello Stato».

Questo impatto finanziario non riguarda solo questioni contabili o politiche, ma ha conseguenze concrete. In un paese come l’Italia, con un alto debito pubblico e vincoli europei sui bilanci, destinare una quota così consistente di spesa a un’unica misura impedisce di utilizzare tali risorse per interventi più urgenti e necessari.

Il costo del Superbonus è stato rivisto al rialzo tre volte nell’ultimo anno, influenzando il rapporto tra deficit e PIL. Questo rapporto misura la differenza tra entrate e uscite nel bilancio dello Stato, indicando la parte che deve essere finanziata a debito. Le revisioni al rialzo sono state motivate principalmente dai costi superiori alle previsioni dei bonus edilizi, in particolare del Superbonus.

La difficoltà nel prevedere il costo del Superbonus deriva da diversi fattori: l’elevata domanda di accesso all’agevolazione, la variabilità delle spese edilizie rimborsate dallo Stato e i continui cambiamenti normativi che complicano le previsioni sui beneficiari e le richieste.

Il nuovo metodo di calcolo contabile, introdotto dall’Istat e in attesa di revisione da parte di Eurostat, ha comportato una contabilizzazione immediata delle spese relative al Superbonus, anziché distribuirle su più anni. Questo ha impattato significativamente il rapporto deficit/PIL, con revisioni al rialzo che hanno comportato una maggiore pressione sul bilancio pubblico.

Il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti durante la conferenza stampa in cui sono state presentate le ultime modifiche al Superbonus, il 26 marzo 2024
Mauro Scrobogna / LaPresse

Le nuove regole europee sui conti pubblici, entrate in vigore nel 2024, impongono vincoli più stringenti all’indebitamento degli Stati. Di conseguenza, il peso del Superbonus sulle finanze pubbliche limita le risorse disponibili per nuove iniziative senza violare i parametri europei, che sono tornati a essere vincolanti.

Foto di un'impalcatura intorno a un condominio
(ANSA/JESSICA PASQUALON)

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  • PublishedMarch 29, 2024