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Nuove regole sullo smart working: cosa cambia dal 1° aprile

Dal 1° aprile cambiano le regole sullo smart working: accordi diretti, fine delle agevolazioni per lavoratori fragili e genitori, tutela dipendenti vulnerabili.

Nuove regole sullo smart working: cosa cambia dal 1° aprile

Le regole sullo smart working cambiano dal 1° aprile, segnando l’addio a molte semplificazioni. Nel settore privato, il governo non ha prorogato le procedure agevolate per i lavoratori fragili e per coloro che hanno figli di età inferiore ai 14 anni, che erano gli unici a poterne usufruire. Questo significa che, senza le procedure semplificate, l’accordo per lo smart working dovrà essere stipulato direttamente tra azienda e lavoratore. Oltre alla durata (tempo determinato o indeterminato), l’accordo dovrà includere le modalità di lavoro sia in presenza che da remoto. In pratica, anche per chi ha figli piccoli o problemi di salute, lo smart working non sarà più un diritto automatico, ma dipenderà da accordi individuali.

Nel comparto pubblico, il diritto allo smart working per i dipendenti considerati “super fragili” – ovvero coloro affetti da gravi patologie croniche certificate dal medico competente – è scaduto il 31 dicembre 2023. Per gli altri dipendenti, non sono previste deroghe. Tuttavia, per chi ha particolari patologie, rimane in vigore la direttiva sul lavoro agile firmata dal ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Questa direttiva consente al dirigente responsabile di adottare misure organizzative specifiche, attraverso accordi individuali, per proteggere i dipendenti più vulnerabili e esposti a rischi per la salute durante lo svolgimento del lavoro in modalità agile.

In sintesi, sono possibili accordi individuali con il dirigente per garantire la tutela dei lavoratori fragili. Queste nuove disposizioni segnano un cambiamento significativo nel panorama dello smart working, con una maggiore enfasi sull’accordo diretto tra azienda e lavoratore e sulla necessità di adottare misure specifiche per proteggere i dipendenti più vulnerabili.

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