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Prigioni e Isole: Le Vite Nascoste

Il libro di Daria Bignardi esplora le vite dei detenuti italiani, focalizzandosi sulla tragica vicenda di Hafedh Chouchane a Modena.

Prigioni e Isole: Le Vite Nascoste

Il nuovo libro di Daria Bignardi, scrittrice e giornalista, intitolato “Prigioni e Isole”, affronta il tema delle prigioni e delle isole, esplorando le similitudini e sovrapposizioni tra di esse. La narrazione si sviluppa attraverso le vite dei protagonisti delle storie e dell’autrice stessa, che sposta le sue riflessioni da un luogo all’altro, tra isole e prigioni. Questo libro non si inserisce né nel genere del romanzo né del saggio, sfuggendo letteralmente a queste categorie per presentarsi come una storia autentica che racconta le esperienze di vari personaggi che hanno vissuto nelle carceri italiane, inclusa l’autrice.

La narrazione inizia con una rivolta nel carcere di San Vittore a Milano durante le prime settimane della pandemia, per poi approdare a una tragica vicenda nel carcere di Modena. La storia si sviluppa ulteriormente, culminando in una telefonata con il fratello di una delle vittime di Modena. Ogni prigione diventa un’isola, un microcosmo isolato e complesso.

Il racconto si concentra su Hafedh Chouchane, il primo dei nove detenuti deceduti a Modena. La sua morte, avvenuta il 8 marzo 2020, è stata attribuita a un arresto respiratorio causato dall’abuso di sostanze oppioidi. Il racconto dettagliato del medico del 118 rivela particolari inquietanti sulle circostanze della sua morte, con il suo corpo che porta addosso una serie di psicofarmaci, indicando un presunto assalto alla farmacia del carcere.

Ahmed Chouchane, fratello di Hafedh, vive a Madhia, un porto tunisino situato a novanta miglia di distanza. La sua disponibilità a parlare della tragica vicenda del fratello emerge durante un’intervista telefonica. Ahmed, pescatore di professione, ha trascorso quindici anni a Pozzallo, il più grande porto del consorzio comunale di Ragusa, acquisendo una padronanza dell’italiano che si rivela durante la conversazione.

Ahmed condivide ricordi e dettagli intimi su Hafedh, rivelando il profondo legame fraterno che li univa. La narrazione si dipana tra momenti di dolore e sconcerto per la tragica fine di Hafedh, con Ahmed che esprime il desiderio di giustizia e verità riguardo alla morte del fratello.

La conversazione tra l’autrice e Ahmed si trasforma in un momento di condivisione e comprensione reciproca, con Ahmed che si apre sulle sue emozioni e ricordi legati a Hafedh. La storia si conclude con un messaggio toccante di Ahmed, che sottolinea il legame speciale che lo univa al fratello scomparso.

Questo libro di Daria Bignardi offre uno sguardo profondo e toccante sulle vite dei detenuti e sulle sfide del sistema carcerario italiano, attraverso le storie di coloro che vi sono stati coinvolti in modo diretto e personale.

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