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Viaggio in Russia: Culture e Contraddizioni a San Pietroburgo

Paolo Nori esplora San Pietroburgo, discutendo di cultura russa, censura e libertà di espressione. Un viaggio tra arte e politica.

Viaggio in Russia: Culture e Contraddizioni a San Pietroburgo

La scorsa estate, lo scrittore Paolo Nori, noto esperto di cultura e letteratura russa, ha intrapreso un viaggio a San Pietroburgo per redigere un libro sul Museo Russo di San Pietroburgo, su commissione della casa editrice Laterza. Il libro, intitolato “Viaggio in Russia”, non si limita a trattare del museo, ma narra anche delle avventure vissute da Nori durante il viaggio e della vita quotidiana in Russia, con particolare attenzione alle implicazioni delle sanzioni internazionali. Inoltre, il libro affronta le reazioni suscitate da Nori quando parla di letteratura e cultura russa in seguito all’invasione dell’Ucraina, e delle conseguenze della cancellazione di un ciclo di lezioni su Fëdor Dostoevskij presso l’Università Bicocca di Milano nel marzo 2022.

Un estratto del libro riguarda la visita di Nori in una libreria, durante la quale riflette sul rapporto tra potere politico e scrittori in Russia. Viene citato Viktor Sklovskij, che negli anni ’20 affermava che i colori della bandiera dell’arte non possono coincidere con quelli del potere politico. Nori ricorda anche un aneddoto raccontatogli da un amico riguardo a un ex funzionario del KGB che propose di trasformare la sede dei servizi segreti in un monumento letterario, poiché molti scrittori di spicco di Leningrado erano passati da lì.

Nel libro, Nori discute anche della presenza dei libri di autori critici al governo russo nelle librerie del paese, come quelli di Vladimir Sorokin, Boris Akunin e Dmitrij Bukov. In passato, i libri proibiti erano considerati da leggere in Russia, e la pratica del samizdat permetteva ai cittadini di accedere a testi censurati. Tuttavia, recentemente è emersa una legge che impone ai librai russi di confezionare i libri di autori considerati “agenti stranieri” in sacchetti di cellofan non trasparenti, suscitando analogie con la situazione dei giornali porno in Italia del passato.

Nel corso della visita in libreria, Nori ha richiesto un libro di un autore considerato “agente straniero” e ha ricevuto un’opera di Ekaterina Ul’man intitolata “Il ritorno dello stato. La Russia negli anni zero 2000-2012”, con la dicitura che specificava la provenienza dell’informazione. La libraia ha confermato che il libro era stato confezionato con cellofan trasparente, diversamente da quanto previsto dalla legge. Questo episodio ha portato Nori a riflettere sul cambiamento culturale in Russia, come la comparsa dei giornali porno e l’introduzione di concetti come lo stress, prima ignorati ufficialmente.

Infine, Nori ha raccontato un episodio legato a uno slogan sovietico, “Miru mir” (Pace al mondo), che era stato parzialmente cancellato da un attacco alla vetrina della libreria. La solidarietà della comunità locale ha permesso di raccogliere fondi per riparare il vetro danneggiato, dimostrando il sostegno alla cultura e alla libertà di espressione. La decisione di non ripristinare interamente lo slogan è stata interpretata come un segno dei tempi attuali.

© 2024, Gius. Laterza & Figli

La copertina di Una notte al Museo Russo riproduce le figure del dipinto La coda di Aleksej Sundukov (1986), conservato al Museo Russo di San Pietroburgo

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