Antitrust europeo: indagini su Apple, Alphabet e Meta per violazioni del Dma
La Commissione europea avvia indagini su Apple, Alphabet e Meta per sospette violazioni del Dma. Multe fino al 10% del fatturato globale in caso di conferma delle violazioni.
Le tre grandi aziende tecnologiche Apple, Alphabet (Google) e Meta sono nuovamente al centro dell’attenzione dell’antitrust comunitaria per le loro attività nel commercio online. La Commissione europea ha avviato cinque procedimenti contro di loro per sospette violazioni delle norme europee sulla concorrenza, in base al nuovo regolamento sui mercati digitali, il Dma.
Bruxelles ha dialogato a lungo con le tre società statunitensi per aiutarle a conformarsi alle nuove norme entrate in vigore all’inizio di marzo. Dopo anni di tentativi vani di contrastare i loro abusi di posizione dominante con una legislazione poco incisiva, l’esecutivo europeo confida che il Dma possa essere uno strumento sufficientemente potente per farle piegare.
Il commissario europeo per il digitale, Thierry Breton, ha dichiarato: “Possiamo già osservare dei cambiamenti nel mercato, ma non siamo convinti che le soluzioni proposte da Alphabet, Apple e Meta siano in linea con i loro obblighi”.
L’avvio di queste indagini, a soli 18 giorni dalla scadenza del 7 marzo per la conformità, ha sollevato preoccupazioni nell’industria che il processo possa essere politicizzato, come denunciato dalla lobby tecnologica Ccia.
Se Bruxelles dovesse confermare le violazioni, potrebbe infliggere multe fino al 10% del fatturato totale globale delle società, con possibilità di aumentare al 20% in caso di violazioni ripetute.
L’Unione Europea combatte da tempo contro queste grandi aziende per aprire i mercati digitali, proteggere le start-up europee e migliorare le scelte per gli utenti. Le procedure annunciate si basano su reclami noti, con l’obiettivo di concluderle entro massimo 12 mesi.
La Commissione ha avviato un’indagine contro Alphabet, sospettata di aver sfruttato il monopolio virtuale di Google per favorire i propri servizi di comparazione dei prezzi a discapito dei concorrenti nel settore degli hotel, dei voli e di altri beni di consumo venduti online. Google è già stata multata con 2,4 miliardi di euro nel 2017, ma i rimedi proposti non sono stati ritenuti soddisfacenti.
Alphabet e Apple sono sotto accusa anche per le restrizioni imposte nei loro store di app, Google Play e App Store. La Commissione sostiene che i due gruppi limitino la libertà degli sviluppatori di promuovere le proprie offerte e di concludere direttamente contratti con gli utenti finali, imponendo tariffe diverse.
Apple è stata multata con 1,8 miliardi di euro da Bruxelles all’inizio di marzo, a seguito di un’indagine aperta nel giugno 2020 dopo una denuncia di Spotify. Il governo statunitense ha portato Apple in tribunale per pratiche monopolistiche legate ai vincoli imposti agli sviluppatori di app.
Bruxelles ha aperto un’altra indagine contro Apple, sospettata di non aver rispettato l’obbligo di offrire agli utenti un modo semplice per disinstallare le app predefinite sui dispositivi iOS. La Commissione teme che il design della schermata di scelta del browser impedisca agli utenti di scegliere un’alternativa a Safari.
Meta, il gigante dei social network dietro Facebook e Instagram, è sotto accusa per non aver ottenuto il consenso degli utenti prima di combinare i dati personali per la profilazione pubblicitaria. Meta ha proposto un abbonamento a pagamento per evitare la pubblicità mirata agli utenti di Facebook e Instagram.