Tensioni tra tassisti romani e giornalista de Le Iene
Scoperte e aggressioni nel mondo dei taxi a Roma
Nuove tensioni si sono verificate tra i tassisti romani e l’inviato de Le Iene Nicolò De Devitiis, che è stato minacciato e aggredito da un conducente mentre stava caricando dei clienti in una zona non autorizzata vicino alla stazione Termini a Roma. Il giornalista ha documentato ripetutamente i comportamenti poco ortodossi dei tassisti romani.
De Vitiis ha scoperto diversi trucchi utilizzati dai tassisti, tra cui la pratica di cancellare i qr code dei monopattini elettrici per renderli illeggibili, costringendo turisti e cittadini a cercare altri mezzi di trasporto. Nell’ultima puntata della trasmissione, andata in onda il 10 novembre, un tassista noto all’inviato è stato ripreso mentre sostava in un’area di sosta vietata, lontano dalla zona regolare per i taxi.
Spesso i tassisti, per evitare lunghe code, prelevano i passeggeri direttamente fuori dalle uscite laterali della stazione, una pratica irregolare. Quando De Devitiis ha fatto notare al tassista la sua violazione, quest’ultimo ha reagito con violenza, minacciandolo e aggredendolo con calci, schiaffi e pugni, sotto gli occhi dei passanti.
Nel servizio de Le Iene è stato mostrato anche un agente di polizia locale che ha raccontato le pressioni politiche e il potere esercitato da alcuni tassisti per evitare i verbali delle infrazioni. Spesso i tassisti inseriscono come domicilio quello di un avvocato, in modo da contestare l’avvenuta notifica del verbale e farlo decadere prima di arrivare al giudice di pace.
In un precedente servizio, alcuni carabinieri avevano definito i tassisti romani come “i padroni di Roma”. L’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patanè, ha chiesto scusa a nome del Comune e ha sottolineato la necessità di una legislazione meno garantista. Ha inoltre lanciato un appello al ministro Salvini affinché venga introdotto un articolo di legge che semplifichi i termini per la revoca della licenza dei tassisti.
