Sigfrido Ranucci e l’importanza di Report
La decisione del giornalista di non comparire nei palinsesti Rai e il suo impegno per l'indipendenza nell'informazione
La prossima settimana, per la prima volta dal 2016, Sigfrido Ranucci non comparirà nei palinsesti Rai. Il giornalista, noto per essere co-autore di Report, ha reso nota questa decisione durante la presentazione del suo libro “La Scelta”. I palinsesti rappresentano per le emittenti televisive l’opportunità di presentare alla stampa i nuovi progetti, quelli confermati e quelli che hanno subito modifiche o sono stati cancellati.
Ranucci ha dichiarato di non voler parlare della Rai per evitare possibili conseguenze disciplinari, lasciando intravedere un collegamento con quanto accaduto a Serena Bortone dopo il Caso Scurati. Ha sottolineato che, per la prima volta in trent’anni, non parteciperà alla presentazione dei palinsesti, ipotizzando che ciò possa essere dovuto a un possibile cambio di orario di Report.
Di fronte a queste voci, il giornalista ha ribadito l’importanza di rispettare Report, definendolo una risorsa interna e la migliore trasmissione di informazione che incarna appieno il servizio pubblico. Ha sottolineato la necessità di difendere la libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati, esprimendo la sua gratitudine al pubblico che ha sostenuto il programma nel corso degli anni.
Ranucci ha evidenziato come la scelta di privilegiare il pubblico come unico editore di riferimento, senza legami politici o con poteri forti, lo abbia fatto sentire libero in Italia. Ha sottolineato che l’indipendenza è uno stato dell’anima e ha parlato della difficoltà di fare giornalismo investigativo nel nostro Paese, citando il rischio di carcere per i giornalisti che diffondono informazioni ottenute illegalmente.
Ha fatto riferimento ai colleghi del consorzio del giornalismo investigativo come Icij o Irpi, che hanno realizzato inchieste di grande rilievo. Ha evidenziato come, mentre negli Stati Uniti il consorzio Icij è stato premiato con il Pulitzer, in Italia si correrebbe il rischio di finire in carcere.