Scontro interno alla Rai: condanna per comportamento antisindacale
Il Tribunale del lavoro condanna la Rai per pratiche illecite durante lo sciopero
La tensione in Rai continua ad aumentare a seguito della protesta interna dei giornalisti della tv pubblica. Dopo le polemiche per la mancata copertura delle elezioni francesi, il sindacato e la Commissione di Vigilanza hanno criticato l’azienda per non aver dato adeguato spazio a tali eventi. Ora si aggiunge un nuovo capitolo di scontro interno, legato allo sciopero del 6 maggio.
Oggi il Tribunale del lavoro di Roma ha emesso una condanna nei confronti dell’azienda riguardante la protesta di due mesi fa. Il sindacato dei giornalisti aveva denunciato che l’azienda aveva adottato pratiche illecite, come cambi di turno e richiami di personale in riposo, per garantire la regolare trasmissione dei programmi giornalistici durante lo sciopero, che secondo l’UsigRai ha visto una massiccia adesione, pari al 75% dei giornalisti in servizio.
Il ricorso alla giustizia del lavoro è stato necessario poiché, secondo il comunicato sindacale, alcuni dipendenti dell’azienda avrebbero compiuto azioni contrarie alla legge. La sentenza del Tribunale ha dato ragione al sindacato, condannando la Rai per comportamento antisindacale.
Come conseguenza della condanna, la Rai è stata obbligata a pubblicare la sentenza per due giorni consecutivi su diversi quotidiani e siti web, oltre a dare lettura al comunicato sindacale Usigrai nei telegiornali Rai dove era stato omesso durante lo sciopero del 6 maggio.
Questa condanna rappresenta una sconfitta per la dirigenza dell’azienda, che aveva respinto le accuse di censura e boicottaggio dello sciopero, sostenendo che dietro l’astensione dal lavoro ci fossero motivazioni politiche strumentalizzate a pochi giorni dalle elezioni europee.