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Sciopero giornalisti Rai: proteste, minacce e solidarietà

Le tensioni e le reazioni nel mondo dell'informazione pubblica

Sciopero giornalisti Rai: proteste, minacce e solidarietà

Lo sciopero indetto dai giornalisti Usigrai il 6 maggio scorso non ha ottenuto la totalità delle adesioni. Nonostante ciò, il Tg1 e il Tg2 sono andati regolarmente in onda, senza subire riduzioni come previsto in segno di protesta contro l’ingerenza del governo nell’informazione della tv pubblica e le mancate risposte dell’azienda alle vertenze sindacali.

Nelle edizioni delle 13 e delle 20, Sonia Sarno e Laura Chimenti hanno condotto i programmi informativi, nonostante abbiano ricevuto gravi minacce sui social, condannate dal direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, durante un’audizione in Vigilanza.

Alcune giornaliste della Rai, in particolare del Tg1, non hanno aderito allo sciopero, tra cui Laura Chimenti, e sono state oggetto di violente aggressioni e minacce di morte sui social. Rossi ha chiesto solidarietà verso le giornaliste che hanno scelto di lavorare e che stanno subendo attacchi a causa del clima creatosi attorno allo sciopero.

La presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha espresso solidarietà alle giornaliste minacciate, unendosi alle parole di Rossi.

Unirai, un altro sindacato, ha deciso di far andare regolarmente in onda i telegiornali durante lo sciopero, definendolo una mobilitazione ideologica. Ha anche emesso un comunicato di sostegno alle colleghe insultate sui social, condannando gli attacchi subiti.

Anche la vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, è stata oggetto di attacchi per aver espresso opinioni sul tema dell’aborto, definendolo “omicidio”. Unirai ha difeso la sua libertà di espressione e ha invitato a un confronto civile e democratico sulle questioni riguardanti la Rai.

Il sindacato ha denunciato tentativi di intimidazioni e censure nei confronti dei giornalisti, sottolineando la necessità di un dibattito sindacale e politico rispettoso e responsabile.

Recentemente, è stato aperto un procedimento disciplinare in Rai contro la giornalista Serena Bortone, mentre l’amministratore delegato, Roberto Sergio, è stato audito in Commissione Vigilanza. Bortone è stata contestata per un post sui social in cui denunciava la presunta censura del monologo di Antonio Scurati prima della trasmissione del programma “Che sarà” su Rai3 dedicato al 25 aprile.

Staff
  • PublishedMay 9, 2024