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Intervista a Piero Chiambretti: tra successo, amore e aneddoti degli anni ’70

Il conduttore svela segreti e riflessioni sulla sua vita e carriera

Intervista a Piero Chiambretti: tra successo, amore e aneddoti degli anni ’70

L’ultimo ospite di questa stagione di è Piero Chiambretti. Il conduttore si siede davanti a Francesca Fagnani e inizia a raccontarsi, parlando della sua vita lavorativa e privata, condividendo anche una dichiarazione con la conduttrice.

Chiambretti, definendosi simile a Ratatouille, il topino chef della Disney, per la sua capacità di destreggiarsi con intelligenza nonostante le dimensioni ridotte, sottolinea di non essere permaloso, ma al contrario generoso e pignolo. Afferma che il suo successo è frutto di un mix di talento e fortuna, sottolineando la sua propensione a sperimentare e a distinguersi dagli altri.

Apprezza l’autostima che deriva dalla popolarità, ma non gradisce l’eccessiva esposizione della sua vita privata. Afferma di sperare di essere un “brutto” che piace, offrendo speranza a coloro che si identificano con lui.

Francesca Fagnani ricorda a Chiambretti di essere stato definito “il polipo della Val d’Aosta”, a cui lui risponde chiarificando che, nonostante le voci sulle sue mani lunghe, è sempre stato rispettoso nei confronti delle donne, anche se ammette di provare timore nei loro confronti.

Il conduttore rivela di essere cresciuto con la madre Felicita, poiché il padre era scomparso prima della sua nascita. Questa mancanza di figura paterna ha influenzato il suo rapporto con la virilità e ha determinato la sua statura, che è stata influenzata da una malattia contratta da bambino.

Chiambretti, tornato alla Rai dopo un periodo trascorso in altre emittenti televisive, spiega che la sua scelta è stata dettata dal desiderio di ritornare alle origini, nonostante le proposte ricevute da Mediaset. Sottolinea che, nonostante la situazione delicata, non prova rimpianti.

Parlando di amore, Chiambretti ammette di essere stato più amato di quanto abbia amato, riconoscendo di non considerarsi un seduttore, sebbene riconosca di avere una parlantina che potrebbe farlo sembrare tale. Rivela il dolore provato per una storia passata con la violinista Elena Majoni, che lo lasciò per Gabriele Muccino.

Infine, Chiambretti condivide un aneddoto divertente legato a un’esperienza con un guru negli anni ’70, che coinvolse un problema sessuale e un’insolita soluzione di gruppo. Parla anche dell’eredità che vorrebbe lasciare alla figlia, ispirandosi al coraggio e alla forza della madre scomparsa.